lunedì 7 luglio 2008

boletus aestivalis o reticolatus


Aspettavo questo momento già da qualche settimana, e finalmente è arrivato.
Certo non ero sicuro di trovarli perché le piogge cadute tra domenica 30 e martedì 1 luglio non erano state molto copiose (in totale in zona erano caduto circa 40 mm di acqua) ed erano passati solamente 5 - 6 giorni.

Ad ogni buon conto eccoli: boletus aestivalis o reticolatus

Il b. aestivalis, molto diffuso nel territorio anche se in misura minore rispetto al suo fratello edulis, nasce in simbiosi con alberi diversi (castagno, carpino, roverella, nocciolo, faggio e abete rosso) ha un debole per il castagno e il carpino. Nelle alpi però gli alberi simbionti sembrano essere maggiormente il nocciolo, il faggio e le foreste di abete rosso (peccio).

Infatti, inizialmente avevo ristretto la mia ricerca tra i noccioli a quote basse, ma nulla. Poi ho capito che il miglior habitat in questo momento era rappresentato dagli abeti rossi sia in purezza (peccete) che frammisti ai noccioli, ad un'altezza intorno ai 1.300 metri.
Anzi, più salivo in altezza e più le nascite si moltiplicavano e gli esemplari risultavano sodi e meno larvati.

Quando andiamo alla ricerca degli aestivalis dobbiamo tenere ben presente che le migliori possibilità sono date dalle zone più aperte, nei punti con vegetazione limitata, quando non addirittura ai bordi del bosco in pieno prato.Senza trascurare, ma anzi da porre maggior attenzione e da setacciare in modo sistematico, i punti con frammenti rocciosi,a maggior ragione se ai margini del bosco.
Le rocce, infatti, trattengono il calore più a lungo scaldando il terreno intorno e rendendolo maggiormente propizio alla loro crescita ad inizio stagione.

Anche se hanno il grosso difetto di avere una predisposizione accentuata
ad essere larvati, gli aestivalis ci ricompensano ampiamente in cucina.
Il loro profumo intenso e piccante, infatti li distingue dagli altri tre suoi "fratelli", il loro gusto gradevole e dolce, per l'alto tenore di uno zucchero, il mannitolo, ne impreziosisce ulteriormente le potenzialità gastronomiche.


Ed è proprio per queste sue eccellenti, ma complesse, caratteristiche aromatiche
che il b. aestivalis (o reticolatus) diventa una vera sfida in cucina...................




Tortino di carta musica
con ripieno di ricotta e porcini al verde

venerdì 4 luglio 2008

Fioritura di rododendri nel Lagorai


Mixate:

- la prima fioritura di rododendri in alta quota

- qualche goccia da strobili di cirmolo

- una spolverata di aghi di larice

- una spruzzata di resina dalla corteccia di pino e di abete rosso

Scaldate il tutto in una giornata di sole di fine giugno con un vento delicato e otterrete un profumo indimenticabile.

La Val Campelle è una laterale della Val Calamento, la valle principale, che da Borgo Valsugana sale fino a Passo Manghen a m 2047, nel cuore del Lagorai.
E' certamente tra le valli più spettacolari di tutta la Catena del Lagorai, che ha il suo baricentro nel Passo Cinque Croci, grandioso crocevia di valli alpine punteggiate di scintillanti specchi d'acqua con paesaggi a dir poco fiabeschi
Questi sono luoghi a dir poco splendidi, resi ancor più belli ed attraenti dalla totale assenza del turismo di massa. Anche nei periodi "peggiori", tipo ferragosto, si può camminare tutta la giornata incontrando pochissime persone.
Se poi ci si inoltra sui sentieri meno battuti non si incontra letteralmente anima viva.
Nelle radure del bosco e sui pascoli d'alta quota fioriscono i crochi, i ranuncoli, le violette, gli anemoni sulfurei, i gigli di S. Giovanni, le genziane di Koch.
Sui pendii del Col dei Fiori e del Col di S. Giovanni ai lati della Val Sorda cresce una fitta brughiera di pino mugo, ginepro, mirtillo, ma soprattutto rododendro, rododendro e ancora rododendro a perdita d'occhio.


L'accesso più comodo alla Val Campelle è da Strigno in Valsugana lungo la statale n. 47, seguendo le indicazioni per il Rifugio Crucolo e quindi per il Rifugio Carlettini m 1368 fino a Ponte Conseria m 1468, dove il segnale di divieto sbarra il passo alle auto.
Questa zona è il punto privilegiato per numerose e magnifiche escursioni in luoghi super-ameni e non eccessivamente frequentati.