martedì 21 ottobre 2008

Frutti dimenticati: ricordi della memoria.......3° parte


Mariolino era un folletto che abitava i boschi della Val Masiera. Una mattina di ottobre in cui si era lasciato cullare più del solito dalla sonnolenza autunnale fu svegliato all'improvviso da strani rumori. Uscì a vedere il perché di questo fermento del bosco che stava diventando persino fastidioso ai suoi orecchi e chiese spiegazioni allo scoiattolo che si stava prodigando ad estrarre dei semi da una bacca.
" Ma come fai ad essere così tranquillo Mariolino? Non hai ricevuto l'invito per la festa d'autunno?"
A quelle parole un dubbio lo assalì.

Infilata la mano nella tasca dei pantaloni si ritrovò tra le dita di tutto: delle bucce di mela oramai rinsecchite, come pure delle finferle che aveva raccolto per sperimentare una nuova ricetta, qualche castagna e........in fondo una foglia di noce strapazzata ma ancora leggibile.
Il biglietto parlava chiaro: alla radura del "buso" era organizzata per quella sera la festa d'autunno a cui erano invitati tutti gli abitanti della valle, e a cui era chiesto di portare qualcosa di particolare da gustare assieme.

Ecco perché, si disse, tutti si stavano dando un gran da fare, perché tutti stavano raccogliendo il meglio che le piante e i cespugli potessero offrire. Ora comprendeva pure da dove proveniva tutto il profumo delizioso che si stava diffondendo con la brezza d'autunno nel bosco; si trattava sicuramente di torte, pasticcini e quant'altro gli abitanti del bosco stavano cuocendo per la festa.
Preso da un'ansia indescrivibile iniziò a passeggiare su e giù per il bosco in cerca di qualche frutto o bacca, ma le piante erano state già tutte spogliate dagli altri abitanti del bosco.

Finalmente tra le foglie lucide di un albero dal tronco scuro scorse una mela dalla buccia giallo ocra: una mela cotogna. Si arrampicò sull'albero, la raccolse e una volta arrivato a casa la gettò nella pentola dell'acqua che aveva lasciato a bollire sul fuoco.
Dopo una mezz'oretta circa provò un assaggio, ma la mela era ancora dura con forte sapore asprigno e il brodo era proprio una brodaglia. Allora ritornò a perlustrare nuovamente il bosco in cerca di altri ingredienti.
Si ricordò di aver visto il giorno prima qualche piccolo grappolo d'uva fragola (raioto) rimasto nella vigna del Scalabrin. Ne trovò ancora qualcuno che, una volta a casa, mise nella pentola. Attese quindi un pò di tempo e poi tentò un nuovo assaggio. Questa volta quel liquido che sobolliva gli parve uno sciroppo per la tosse.

Disperato decise di fare un ultimo tentativo e uscì nuovamente nel bosco in perlustrazione. Fatta poca strada si imbatté in un alberello che non conosceva: fusto sottile e rami contorti e spinosi, foglie minuscole fitte e lucidi ma ancora di un bel colore verde brillante e.........dei frutti che assomigliavano molto a dei piccoli datteri.
Il folletto non ci pensò due volte e se ne riempì le tasche e una volta rientrato nella tana le svuotò nella pentola, aggiunse due cucchiai di miele e si lasciò cadere esausto nella sedia accanto al camino.

Mentre la sera scendeva veloce lui aspettava sconsolato che quella "brodaglia finisse di cuocere" e nel frattempo cercava di trovare il coraggio di fare un nuovo assaggio. Rassegnato e scoraggiato più che mai tuffò veloce un dito nel liquido divenuto nel frattempo dorato. Si bloccò all'improvviso,...... chiuse gli occhi e lasciò che le sue papille gustassero quella delizia fino all'ultima goccia. Finalmente riaprì gli occhi e con un'espressione sognante fece ruotare le pupille come fossero palline di un flipper.
Quella sera quel suo brodo ricevette più di una lode, e ancor oggi la leggenda racconta di quella particolare euforia e felicità che aveva colpito tutti gli abitanti della valle che avevano assaggiato il "brodo di giuggiole" di Mariolino.


"Brodo di Giuggiole"
ingredienti:
1 chilo di giuggiole
1 chilo di zucchero
2 grappoli di uva fragola bianca
2 bicchieri di vespaiolo
2 mele cotogne
buccia grattugiata di un limone
acqua q. b.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Mario...
un bellissimo racconto che non conoscevo, andare in "brodo di giuggiule" espressione che ogni tanto uso e che ora 'apprezzo' ancora di più.
Aly