mercoledì 19 novembre 2008

Luserna e il sentiero cimbro dell'immaginario

Lont vo Cimbarn (Terra dei Cimbri) Luserna è l’ultima isola cimbra rimasta delle Alpi.
Se si osserva una carta geografica, risulta da subito evidente come Luserna sia rimasta per centinaia d’anni isolata da tutte le restanti comunità di montagna dell’area (Folgaria, Lavarone, Asiago) permettendo ai suoi abitanti di conservare, quasi intatte tradizioni, riti e lingua cimbra.
Solo i borghi e i piccoli paesi della Valle dell’Astico le erano prossimi pur con 800 o 1.000 metri di dislivello. E il sentiero che abbiamo percorso, unitamente a quello che parte dalla contrada di Scàlzeri a Pedemonte fu per secoli il solo cordone ombelicale che ha tenuto la comunità cimbra di Luserna unita, almeno nei servizi essenziali, alle altre popolazioni non ladine del territorio.

Da qualche anno un pezzo delle antiche tradizioni di cultura cimbra viene recuperato attraverso la creazione del Sentiero cimbro dell'immaginario
L’immaginario è rappresentato dalle emozioni e dalle sensazioni che il tracciato riesce a suggerire ed evocare all’escursionista che lo percorre. Si sviluppa ad oriente dell’abitato, tra gli ampi pascoli del Rifugio Malga Campo e le abetaie di cimbrica memoria, dai nomi, che per i più sono di difficile pronuncia, come Krodjar, Lammarn, Kamp, Oberlaitn, Frattn.

Ci troviamo nel limite ovest degli Altipiani, su un ampio pianoro che si affaccia a sud sul profondo solco della Valle dell’Astico, al confine tra Trentino e Veneto. E in questa area da sempre isolata, quasi ai “limiti del mondo”, si respira l’aria e la bellezza delle terre alte. Per coloro che non volessero affrontare la salita del sentiero CAI 605 che parte da Casotto in Val D'Astico, il percorso, medio-facile, percorribile in circa due ore, può essere inserito in una giornata da trascorrere interamente a Luserna.
Nella località è visitabile anche il Centro di Documentazione con esposizioni dedicate alla storia e alla cultura dei cimbri, agli usi, costumi e attrezzi della cultura rurale cimbra e alla fauna che popola le foreste degli Altipiani.

L’immaginario è un sentiero denominato così perché lungo il suo percorso sono sistemate delle sculture in legno di leggende cimbre. Sculture che vengono realizzate attraverso un duro lavoro di intaglio operato con la motosega da un volontario del corpo forestale.
Percorrere questo sentiero addentrandosi nel bosco, anche quando lo si conosce bene perché frequentato per molti anni, suscita in me sempre una sensazione particolare, cui non so dare un nome preciso perché è un misto di più sentimenti.

Si può percepire il silenzio, che silenzio non è affatto, del bosco; il fruscio dei faggi e delle betulle che ti osservano,quasi ti tenessero d’occhio. uno scoiattolo che si inerpica veloce nell'alto di un abete rosso, il canto modulato di un maschio di gallo cedrone.
Ed è proprio questa particolare atmosfera che induce qualche volta ad immaginare la presenza anche di personaggi come il salbanel; un curioso abitante dei boschi che ti fa smarrire la strada confondendo i tuoi passi, talvolta nella nebbia, tal’altra solo nell’erba.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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