domenica 27 settembre 2009

Autunno: il silenzio del bosco

E' arrivato l'autunno e il bosco ritrova ritmi e silenzi che gli sono propri.
Ha lasciato sciamare i turisti e i raccoglitori frettolosi e vocianti dell'estate, ed ora, grazie anche alle copiose piogge dei primi giorni di settembre, sembra donare a chi lo frequenta gioie inaspettate e impagabili.

Sono questi i giorni più belli per camminare le terre alte e per cercare i nostri amati porcini, da solo o con poca compagnia.
Le prime piogge hanno lavato i residui dell'estate e ogni foglia d'erba, ogni ramoscello ha la sua perla.
I cervi e i caprioli, immobili dentro il bosco, hanno goduto della pioggia che li ha lavati e liberati dai fastidi degli insetti alati.

Ed anche per me è bello e liberatorio andare con scarponi e la mantellina impermeabile tra i rami ancora gocciolanti di pioggia, vagabondare senza prefissare una meta e incontrare con reciproca sorpresa animali non più impauriti dai rumori continui e fastidiosi provocati dai frequentatori estivi dei boschi.


Tante cose nel corso delle stagioni la natura può insegnare a chi osserva.
Ma è principalmente in autunno che il bosco si fa leggere con chiarezza: dall'abbondanza delle squame e dei torsi degli strobili sotto le conifere possiamo intuire la presenza di scoiattoli acrobati sopra le nostre teste, dai coni di cirmolo sgusciati e disseminati comprendiamo di trovarci nel territorio della nocciolaia, da un boletus pinicola sbocconcellato possiamo supporre il passaggio di un capriolo che abbia voluto assaporarne il gusto.

Il desiderio di restare tra questi silenzi interrotti solo verso sera dall’aritmico clangore dei campanacci delle mucche di ritorno per la mungitura, è forte.
Mi fermo ancora una volta e la brezza della sera mi porta nuovamente profumi di resina e di fiori che il bosco continua ad emanare dopo la pioggia di questa notte.

Il desiderio di indugiare, nel tepore del sole al tramonto, ancora tra questi colori così riposanti è forte e devo raccogliere tutte le mie forze per rialzarmi e tornare sui mie passi, lasciando che tutto questo si sedimenti dentro il mio cuore e la mia anima per diventare ricordo e memoria.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

È un richiamo forte dentro di me quello della montagna.

È stato un qualcosa che forse so di avere da sempre
ma che ho consapevolizzato in un certo momento

così all’improvviso.

Forse perché mi piace davvero tanto leggere le tue emozioni
i tuoi colori i tuoi profumii il tuo modo di metterti in ascolto.

Io sono alle prime esperienze, sabato sono salita con un’amica
ieri invece da sola.

Dovevo stare attenta alla segnaletica del percorso e questo mi limitava un po’..
Ma appena potevo mi lasciavo andare…

piace tanto anche a me camminare da sola seguendo il ritmo dei miei pensieri…

marta p.

Silenzi d'Alpe ha detto...

E' questa l'essenza del wanderung (vagare senza meta, parola presa a prestito dal romanticismo tedesco).
Quando erro per le montagne dell'Alpe cammino in silenzio e ogni luogo che incontro ha per me una memoria.

ciao a presto sui ns Blog

Anonimo ha detto...

Mi avevi detto di questa uscita.. ed è descritta sempre con quel certo non so che di coinvolgente..
Aly