domenica 28 febbraio 2010

Malga Cambroncoi

Andando a Trento lungo la statale n. 47 della Valsugana, si esce a Pergine, e si risale la Valle dei Mocheni e prima di Palù di Fèrsina si gira a destra verso il Passo Redebus.
Arrivati al Passo Redebus si parcheggia l'auto e si sale per sentiero 404 oppure per strada forestale fino alla Malga Cambroncoi.
Dopo un'ora circa il sentiero si scioglie nel silenzio e nella meraviglia di questa malga il cui nome si perde nel tempo e nell'idioma di lingua mochena.


Il posto è una fiaba: una valletta grande dove in estate pascolano liberi maiali,cavalli, vacche e vitelli di razza Bruna o Pezzata Rossa, mentre nella stagione invernale e nelle notti di luna piena la radura dove sorge la malga assume i connotati di una "valle incantata", per usare le parole con cui lo scrittore ed intellettuale austriaco Robert Musil, agli inizi del Novecento descriveva la Valle dei Mocheni su cui si affaccia la malga.

Malga Cambroncoi comprende, in un’unica struttura, stalla e casera mentre
a nord un pò più in alto, un altro edificio ristrutturato di recente in sassi a vista, è adibito ad uso turistico. Era la vecchia malga.
Un grande Cristo di legno scolpito da Lunz a mo’ di crocefisso situato sul dosso vicino, guarda la malga donando al luogo un’aurea di tranquillità e sacralità davvero invidiabile.


Appena entrati ci accoglie un'ambiente di eleganza semplice e accattivante, dandoci subito la possibilità di calarci in un quadro di quella che fu la vita dei contadini della zona. Qualche foto d’epoca, oggetti della tradizione locale, la tipica stufa in maiolica completano il quadro di una realtà domestica che pare voglia offrirsi in una calda accoglienza che ti scalda subito il corpo ed il cuore infreddoliti dalla camminata notturna.

Portati in semplicità e familiarità anche i piatti: taglieri di affettati, gnocchi di ricotta (una vera delizia), canederli in brodo, spätzle all’ortica, rape rosse e bianche, polenta taragna e “schiz” (tosella e panna), oppure spezzatino di manzo o cervo. E per finire la treccia mochena; un pan brioche con all'interno crema pasticcera e frutti di bosco. Un ambiente e un mix di sapori che ci rallegra lo spirito. E non poco.


Durante l'inverno questo è sicuramente il posto ideale per allontanare e fare scivolare via quella malinconia che durante le corte e fredde giornate invernali spesso assale il nostro cuore mentre i ricordi affiorano copiosi coprendo ogni angolo della nostra anima come la neve.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Avevo intuito che, come sempre, ci portavi in un luogo pieno di pace e come giustamente dici tu da fiaba..
Aly