martedì 1 giugno 2010

Itinerari in bicicletta tra mare e laguna: .... ........ e Pellestrina

PELLESTRINA
Lasciata, a malincuore Malamocco, e ritornato a costeggiare la laguna, mi avvio verso il Faro Rocchetta da dove posso imbarcarmi su un altro Ferry Boat che mi trasporterà a Santa Maria del Mare nell'isola di Pellestrina.

Dal mare alle spiagge dunose,
dal canneto alle basse acque vallive,
dall'alba al tramonto,
strette e lunghe strisce di terra pulsano di vita.

È Pellestrina,
sottile barriera di oltre 11 chilometri sospesa fra mare e laguna e protetta dall'irruenza delle acque da una delle più poderose difese a mare che la Serenissima seppe realizzare nel '700 per salvare la sua città: i Murazzi.

Scogliera artificiale verticale verso la laguna e grondante verso l'Adriatico, fu costruita con blocchi di pietra d'Istria lavorati in forma grossolana per un tratto di circa venti chilometri fra quei litorali che sono la naturale difesa del patrimonio artistico, culturale ed economico che ha il proprio cuore in Venezia.
Il litorale così 'corazzato' fa la guardia ai minuscoli paesi di pescatori che si affacciano, pieni di suoni, richiami, voci, sulle torbide acque lagunari: San Pietro in Volta, Portosecco, San Antonio e Pellestrina.


Attraversato il canale di Malamocco, protetto dai famosi Murazzi, riprendo a pedalare verso sud per altri 11 km da Santa Maria del Mare alla diga di Ca’ Roman, di fronte alla quale, al di là di un'altra bocca di porto, mi aspetto di vedere le punte rosse dei campanili di Chioggia.

Mi inoltro in quella che un tempo era la parte più suggestiva della laguna sud di Venezia, dove la lunga striscia di sabbia si fa sempre più sottile fino ad essere larga in alcuni punti solo pochi metri e dove all’orizzonte non si distingue più Venezia ma solo un paesaggio indistinto al di là del quale si estendono le valli della Romea.
Lungo il litorale lagunare incontro i borghi di pescatori e ortolani di San Pietro in Volta, Portosecco e Pellestrina, sicuramente poco battuti dalle folle di turisti e, a differenza di quelli che troviamo nella laguna nord, raggruppati attorno ad un centro e ad un canale, allungati in una linea sottile tra la laguna, su cui si affacciano le case, e i Murazzi alle spalle, che li proteggono dal mare.
Un mare ed una spiaggia che hanno tutte le caratteristiche per essere valorizzati turisticamente, ma che invece vengono lasciati incostuditi e all'incuria dei pochi bagnanti e turisti della domenica.

Lungo il litorale della laguna invece, tra orti protetti da grisiole e barche da pesca allineate lungo la riva, sfilano le minuscole, ordinate e umili casette colorate, strette le une alle altre e avvolte in un’atmosfera fuori dal tempo, ricco di fascino e suggestione, dove il rapporto fra uomo e laguna è ancora legato ai ritmi della pesca e dell’agricoltura e dove il senso di identità territoriale è molto forte ed esclusivo.


Infatti ancora oggi con un pò di fortuna, durante i pomeriggi o le sere estive, si può scorgere qualche donna  intenta alla nobile arte del merletto con il tombolo (proprio come nella più famosa Burano) seduta all'aperto davanti alla casa in faccia alla laguna o qualche vecchio che ripara le reti da pesca.

E' questa un'antica tradizione, di lavorare e vivere per molte ore al giorno nella zona antistante la propria abitazione, con lo sguardo sempre rivolto alla laguna e a quella Venezia distante sia geograficamente che politicamente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Luoghi mai visitati e forse nemmeno immaginati.
Sembrano lontani nel tempo non si vede nessuno.. ma forse è proprio questa la loro bellezza.
Grazie per questa pedalata
:-)
Ciao.. Aly

mario ha detto...

Ha perfettamente ragione Aly.
Luoghi persi nel tempo di una storia fatta di giorni sempre uguali a se stessi e diversi solamente nel mutare delle stagioni.