giovedì 1 luglio 2010

Tombolin di Rava: un'escursione tra storia e paradisi naturali


La meta della gita di domenica, alla quale ha partecipato un agguerrito gruppetto di incalliti camminatori
Matteo, Alessandro, Andrea e Eleonora, Felice, Mariangela, Ivano e Cristian oltre naturalmente al sottoscritto), è stata scelta allunanimità per la curiosità che aveva suscitato durante la presentazione:  la cresta del Tombolin di Rava, nel gruppo di Cima d'Asta, sottogruppo del Rava.
 

 
Le montagne di questo gruppo  non vanno confuse con quelle adiacenti del Lagorai, in quanto morfologicamente distinte e geologicamente diverse.
Nell'area di Cima d'Asta e Cimon del Rava dominano infatti incontrastate rocce metamorfiche di tipo granitico, mentre il cuore del Lagorai è costituito da rocce porfiriche originate dal riempimento con lave vulcaniche in ere geologiche remote della caldera bolzanina.

Il Gruppo di Cima d'Asta è nettamente separato dal resto dei Lagorai per mezzo delle profonde incisioni della Val Caoria a est-NE e della Val Calamento ad Ovest, mentre a nord il passo Cinque Croci, con i suoi 2015 mt, costituisce il punto di giunzione tra le due vallate e il punto nodale di contatto tra le due catene montuose. A sud, ovviamente, c'è la Valsugana, dove scorre il fiume Brenta, in un paesaggio di frutteti, coltivazioni di frutti di bosco, patate e splendidi boschi di castagno e faggio.

Inizialmente l'avvicinamento avviene dall'ex rifugio Spiado per una lunga forestale, sentiero CAI n. 365 con pendenza modesta, fino ai prati a sud di malga Fierollo di Sotto.
Quindi si prosegue, lasciando la malga alla nostra destra, di qualche centinaio di metri per prendere il sentiero che prosegue in costa salendo gradualmente e aggirando promontori boscosi.
Ad un bivio incrociamo il sentiero 365A, che sale da Bieno per ponte Longon.



Si continua a salire con progressione costante e dopo aver oltrepassato i ruderi di Malga Rava di Sotto si arriva ad un ponticello di legno a quota 1590, dove incrociamo il sentiero 332 che sale dal paese di Bieno.
Siamo quasi prossimi al limite della vegetazione ad alto fusto, i boschi si fanno radi e prevale il larice, mentre il sentiero corre tra campi di rododendri in fioritura.



Poi finalmente il paesaggio a 1800 metri si apre definitivamente nel grandioso anfiteatro della Valle di Rava,
Superato un ripido costone che rimonta ad est la valle raggiungiamo un piccolo e incantevole altipiano dove sorge Malga Rava di Sopra. Recentemente ristrutturata è adibita per una parte a bivacco.
Attraversiamo radure e torbiere, e zone prative dove i pastori fanno pascolare le greggi di pecore.


Ora si impone una sosta per ammirare il Lago Primo a quota 2.000.
Uno specchio d'acqua con una bella riva pratosa a nord e una sabbiosa a sud.
Al successivo lago di Mezzo lasciamo il sentiero cai 366 che sale alla forcella fierollo per prendere a sinistra il segnavia CAI 328 che, aggirando a nord la corona di rava risale un valloncello percorso da un torrente, che porta al magnifico Lago Grande a 2.125 m.


Un posto ideale non solo per la sosta ma addirittura per restarvi qualche giorno accampati con una tenda oppure utilizzando la zona bivacco della malga Rava di Sopra ad assaporare un vero angolo di paradiso.
Difficile veramente trovare in montagna luoghi così belli e riposanti lontani dal frastuono e dal rumore delle frequentatissime dolomiti.


Partenza: ex rifugio Spiado 1.350 mt
Max Elevazione: Tombolin di Rava  2380 mt
Arrivo: Passo del Tombolin  2.350  mt
Ascens acc.: 1030 mt
Distanza con alt: 18 km
Tempo: 4 ore e 20'
....fine prima parte


la foto 3 per gentile concessione di Andrea Caruso

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma che bella giornata che bei ricordi… paesaggi da mozzare il fiato, quegli specchi d’acqua che dall’alto sembravano sospesi, e quel rosa intenso dei rododendri sparso tutt’intorno incorniciato dal profumo e dall’aroma di mille erbe …
Fantastici i ragazzi e contagiosa la loro passione di montagna…

un grazie a te Mario sei il nostro punto di riferimento!! e alle nostre care montagne…
attendo la seconda parte

mariangela