venerdì 20 maggio 2011

L'estetica del fungo




Questo non è proprio un libro sui funghi, ma è un libro sul perché si va a cercare funghi; e anche in cucina questo libro non si occupa di come cucinare i funghi, ma si occupa del perché i funghi si sposano o no con certi alimenti, vini o birre, e finanche tisane.





Una primavera che sa ancora d'inverno, ma la stagione, come si dice "è in anticipo".
E allora è arrivato il momento di uscire a cercare i primi porcini appena nati nei boschi termofili di media collina.
Una ricerca che appassiona centinaia di persone ogni anno, senza limiti d'età e senza discriminazioni di genere.
Per noi e per loro è uscito con Edizioni Estemporanee un libro molto originale, che paragona la ricerca dei porcini a quella di se stessi.

L' estetica del fungo – tra filosofia e gusto -è una sorta di guida micologica all'esistenza, scritta a quattro mani da un professore di filosofia nonché esperto peregrinatore dei boschi ed esperto di sostenibilità, Tony Saccucci, e dallo star chef ragusano Carmelo Chiaramonte, cuciniere errante, come lui stesso ama definirsi.

Dunque un libro di filosofia e cucina?
Anche, ma soprattutto una guida che spiega perché «dietro la ricerca del fungo c'è la ricerca del segreto della vita».Perché chi è spinto a cercare funghi sublima, in qualche modo, una domanda filosofica, anzi la domanda filosofica-esistenziale che tutti noi prima o poi ci facciamo: che cos'è la nostra vita?

Il libro, con linguaggio appassionato e divertito, si compone di due parti: la prima analizza il perché e il come (ma non il dove, che è segreto giurato di tutti i fungaioli) si cercano funghi, con un continuo riferimento alla tradizione filosofica occidentale; la seconda parte, che s'intitola significativamente "Dagli alberi ai fornelli", riguarda il trattamento dei porcini in cucina.
E lo chef  Chiaramonte si guarda bene dal fornire semplici ricette. Inventa accostamenti a mo' di esemplificazione, per trasmettere quello che veramente sembra stargli a cuore: il metodo.
Un metodo olfattivo e cromatico di abbinamento dei funghi con gli altri ingredienti del piatto, senza dubbio dettato soprattutto dagli occhi e dal naso.

Nel libro, come ho già detto, troviamo spesso dei rimandi alla filosofia (l’estetica è intesa proprio in quel senso) perché alla fine andare per funghi diviene un modo di guardare la vita, di cercare se stessi, proprio come avviene nell'alpinismo.
Attraverso i gesti e i rituali connessi al cercare funghi Tony Saccucci ci svela un nuovo punto di vista su questo mondo miracoloso in cui la natura gioca a nascondino, a volte svelandosi, a volte no.
Così si parla di metafisica e fenomenologia, ma anche di nuove tecnologie e abitudini in una sequenza sempre piacevole e di facile lettura – e lo dico io che la filosofia al liceo non l’ho mai completamente digerita.

Quand'ero più giovane, come ho già raccontato, andavo spesso a cercare funghi nel Lagorai con mio padre. Allora, ciò che mio padre cercava di trasmettermi era la passione e l'amore verso il bosco e la montagna, o meglio "quella ragione esistenziale che si fa passione" quando entri nel bosco e inizi a cercare....
E la consapevolezza di essa.

Così, mentre leggevo le belle pagine di Tony Saccucci e mettevo il naso nella magia del bosco, da lui così ben descritta, ripensavo spesso e volentieri a quei momenti che improvvisamente acquistavano anch’essi una nostalgica magia.
 L’odore caldo del sottobosco bagnato da un temporale estivo, il rumore del calpestio delle foglie secche sotto gli scarponi in un bosco autunnale, il suono prodotto dalle foglie mosse dal vento piacevole e inebriante, la terra che rivela inaspettati tesori.

Di anni ne sono passati ma mi è rimasta dentro la passione e lo stesso amore per la montagna e il bosco di allora, anzi devo dire che, dopo la morte di mio padre, questa passione è diventata sempre più forte fino a trasformarsi in "ragione di vita".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tony Saccucci sa raccontare molto bene le sensazioni che proviamo noi fungaioli irrecuperabili.

"Andare a cercare funghi è un'esigenza dello spirito. E' un'idea necessaria della ragione, un sentimento insoppruimibile del cuore",..... mi piace tantissimo!!!

La parte dedicata ai fornelli poi.......è pura poesia.

Ormai ci siamo, quanta acqua oggi sui nostri amati monti..........

Ciao

vittorina

mario ha detto...

..... speriamo

a presto e salutami il "burbero"