mercoledì 15 giugno 2011

Il diario di Jane Somers


" All'improvviso ero circondata da oceani di tempo. Ho capito che stavo sperimentando il tempo come fanno i vecchi, o i molto giovani. Andavo a sedermi sul muricciolo di un giardino e restavo a guardare gli uccelli in un cespuglio. 
Mi sedevo al tavolino di un caffè e, con tutto il pomeriggio davanti a me ascoltavo e guardavo due ragazze ridacchiare dei loro fidanzati.
 ...

Potevo imparare ad assaporare veramente, lentamente, pienamente il divertimento dei vecchi, che restano seduti su una panchina a guardare la gente che passa, a osservare una foglia in equilibrio sul bordo di un marciapiede."



Quando, in questo periodo dell'anno, come ho già raccontato nel precedente post, vengo a passare qualche giorno di relax a Cavallino ho una percezione del tempo molto diversa da quella che avverto quando lavoro.
Mi sembra di essere circondato da oceani di tempo.
Allora ogni angolo di questo mare o della laguna diventa buono per sedermi ad osservare senza un impegno, senza un obiettivo, una meta, senza un tempo limitato da una lista di cose da fare.

Adoro tutto questo, davvero, e tanto più in quanto so che è precario.
Basta un attacco della mia lombalgia cronica, una laringite improvvisa, in qualunque momento il destino potrebbe riservarmi un incidente o una malattia, sempre imprevisti, ma impliciti nella nostra natura umana, e mi ritroverei immobilizzato.

Immobilizzato come Maude, la piccola e vecchia signora protagonista del libro, quella che Jane conoscerà in un incontro causale e da cui nascerà una strana amicizia, un legame quasi simbiotico, che permetterà un cambiamento radicale nella vita di Jane.

Così mi rendo conto che, mentre gli anni passano, la solitudine e la capacità di stare da soli dipende dalla salute o meglio da un'approssimazione della stessa.

" Quando mi sveglio la mattina, io so di essere in grado di fare la spesa, cucinare, pulire, spazzolarmi i capelli, riempire la vasca da bagno e immergermi nell'acqua... e ora saluto l'inizio di ogni giornata con un - che privilegio, che cosa meravigliosa, impagabile, non aver bisogno di assistenza, poter fare da soli."

Per un ulteriore approfondimento : Il diario di J. Somers  e   Adeguare il nostro passo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Mario,

quando parli di "oceani di tempo" con me sfondi davvero una porta aperta!

Da molto tempo ho fatto mia questa "filosofia" di vita.

Dal tempo in cui ho deciso di fare un lavoro part-time, rinunciando senza fatica a maggiori vantaggi economici in cambio di un tempo dilatato tutto mio e di chi ne voleva godere con me....

E anche adesso un meraviglioso tempo dilatato in cui osservo e attendo per ore, felice, con gli occhi rivolti al cielo, il levarsi in volo di un falco!


Ciao ciao

Maria