domenica 10 luglio 2011

Latzfons kreus e cima di San Cassiano

Da Chiusa prendiamo la strada che ci porta dapprima a Velturno e poi a Latzfons, per poi continuare sui molti tornanti oltre lo sparso villaggio di Rungallen fino al posteggio auto di Kaseregg (Kasereck 1950 mt.)
La strada è asfaltata fino a Kaseregg e durante la salita non si corre il rischio di sbagliare grazie alla continua ed opportuna segnaletica, ma il tempo per salire sembra interminabile per le continue curve, le forti pendenze e un sedime stradale alquanto stretto che costringe ad una velocità molto ridotta..



Dal parcheggio, dopo aver cercato le indicazioni, tra le tante, per Latzfons kreus con segnavia n. 15, attraversiamo prati punteggiati da malghe e baite e contornati da estese zone ricoperte di pino mugo o boschi di pino cembro.


Attraversiamo così tutto il rilievo della montagna puntando dritti a nord fino a giungere ad un crocefisso ( 2.320 mt -ore 1 e 30' dal parcheggio)che segna l'incrocio con il sentiero n. 1 che seguiremo fino al rifugio.
Dopo una breve sosta riprendiamo il cammino in discesa e poi per liberi pendii fino al Rifugio S. Croce di Lazfons (2.311 mt. 2 ore) che si trova sul roccioso crinale del massiccio Ritzlar.


Da qui lo sguardo spazia su gran parte dell'arco dolomitico dalla Plose, al Putia, alle Odle, al gruppo del Sella e del Sassolungo con il Sassopiatto e la Marmolada in bella evidenza e giù fino allo Sciliar al Catinaccio e al Latemar.


La chiesetta, accanto al rifugio, costruita nel 1860 sulle rovine di una piccola cappella è il più alto luogo di pellegrinaggio d'Europa e ospita in estate il "Schwarzen Herrgott" (il Gesù Cristo nero), un'icona cristiana molto amata, che tutela i contadini e gli escursionisti dalle bizze del tempo durante il periodo estivo.

Nella penultima domenica di giugno essa viene portata dal paese alla chiesetta con una processione e riportata nuovamente a valle in autunno. 
L’equilibrio armonico che si percepisce quando si entra nella piccola chiesa riesce a procurarci dei brividi ed un'emozione fortissima. Molti i ricordi e le immagini che quell'ambiente suscita in noi così che ci viene spontaneo tradurre tutto questo in poche parole che lasciamo scritte nel libro che si trova in prossimità dell'altare.

Uscendo dalla chiesa, riprendiamo il sentiero n. 17  in silenzio, quasi in difficoltà ad allontanarci dal fascino che quel luogo di preghiera e spiritualità ha esercitato su di noi.
Camminiamo verso un grande crocefisso e poi a destra per un ripido tratto fra detriti e massi ci portiamo ad una terrazza che accoglie il piccolo ed incantevole Kassiansee.

Ora il passo diviene ancora più rallentato, vuoi perché il sentiero si fa molto erto, vuoi anche perché la fatica e il caldo in quota a quest'ora si fanno maggiormente sentire.
Superato l'ultimo e alquanto ripido tratto arriviamo alla dorsale erbosa che ci porta alla croce di vetta. (2.581 mt 3h e 20')


Arrivati, restiamo subito affascinati da un panorama mozzafiato che spazia dalle Dolomiti, fino alla zona dell'Ortles, dalle alpi dello Zillertal, fino alle cime della val Aurina e oltre....
Purtroppo i tempi sono stretti e, a malincuore, dobbiamo ridiscendere al rifugio, non prima però di aver tolto gli scarponi e di aver fatto godere ai piedi l'acqua fresca del lago di san Cassiano.

Poi in meno di mezz'ora arriviamo al crocefisso votivo e proseguiamo lungo il sentiero n° 1 in direzione del rifugio Stöfflhütte. Lo sguardo ora spazia su tutta l'estensione dell'alpe di Villandro punteggiata da decine di baite, alcune delle quali rimodernate e ristrutturate per renderle adatte a trascorrere tutto il periodo estivo in alta quota.
Non incontriamo nessuno, ci fanno compagnia solo piccoli gruppi di cavalli di Hafling o Avelignesi.


Scendiamo leggermente dalla Gfoleralm in direzione sud verso la conosciutissima Stöfflhütte a 2057 mt.(1 ora e 30'). La Stöfflhütte è una baita ben costruita in ottima posizione; da qui si gode di un'incredibile panoramica verso le Dolomiti e le malghe di Villandro che si estendono a sud.



Dopo esserci rifocillati con una straordinaria torta di grano saraceno e una radler, proseguiamo lungo il sentiero che, tra prati, baite, pascoli ed infine boschi di pino cembro ci riporta in 45' al parcheggio kaseregg.





quota partenza: 1.960 mt Parcheggio Kasereck
quota max: 2.581 mt cime di San Cassiano
dislivello complessivo: 780 mt
distanza percorsa: 12,5 km
tempo in movimento: 3 h e 20' + 3h

 

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai sempre cogliere le immagini più suggestive, e raccontarle con grande competenza e sensibilità.
Entrare nel tuo blog è ormai un appuntamento fisso e piacevolissimo.

Ciao

vittorina

Anonimo ha detto...

ho già fatto spazio nello zaino dei futuri ricordi anche per codesta escursione.....
.....non vedo l'ora di goderne della spettacolarità....

anche se come al solito la tua descrizione è perfetta....


....e gustare anche "oltre" la torta di grano saraceno.....
A.

mario ha detto...

@Vittorina:
sono escursioni che piacerebbero anche al Mirco, se solo si risvegliasse dal torpore della incipiente vecchiaia e dalla pigrizia attuale.

mario ha detto...

@Aldo:
vedrai che anche quest'anno, sempre che il meteo ci assista, ci saranno momenti indimenticabili da riporre nello zaino dei ricordi e non solamente di tipo gastronomico.
preparati per tempo e ricordati di portare con te i vasi per le pigne di pino mugo e quelle di pino cembro.

RobbyRoby ha detto...

ciao
posto bellissimo.
Sai non conoscevo questo luogo di pellegrinaggio.