domenica 12 febbraio 2012

In ricordo di mio padre

Te ne sei andato una sera scivolando dalla vita alla morte in silenzio,
nel cuore ancora il brusio delle nostre ultime parole, hai visto la vita sparire
lasciando a poco a poco un abbraccio di lumi sempre più sfocati.

Sono passati sette anni eppure mi accorgo che ci sono paesaggi interiori che si svelano lentamente tra i ricordi di una vita vissuta a margine della tua, mentre altri ritornano con la forza di un fuoco che si accende con fatica tra la legna ancora umida di pianto.

Momenti che ritornano a ricordarmi che non siamo mai soli ad attraversare l'inverno,
neppure quando non ci sono più pagine da strappare,
momenti duri e scomodi da ridipingere,
rapporti da chiudere definitivamente ed altri forse... da aprire.

Oggi mi sembra come se il tempo passato sia una distanza ricoperta da mille fotografie di cui io ne possiedo e ricordo solo una minima parte.

Qualcuna in cui i colori si sono prima affievoliti e poi persi negli occhi di un ragazzo che non sapeva ancora interpretare quel tuo tenero sentimento così bene espresso dal tuo capo leggermente reclinato verso di me e dalla mano sulla spalla quasi a proteggere l'oggetto del tuo amore.

Questa, tra le altre di noi due, mi sembra sin troppo bella per poter essere stata vera.
Eeppure eri lì, come sempre, accanto a me come lo sei ora.

E i tuoi silenzi capaci,
più di mille parole taciute,
di illuminare quel sentiero interiore che oggi,
ancora una volta,
mi riporta lentamente a te.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"daiano ha detto...

Caro Mario, ricordo anch'io come ne parlasti...
Ora leggo come lo ricordi e...mi commuovo.
Osservo la foto di un bimbo con un'ala spezzata protetto nel nido dal genitore. Dicono che da lassù continuino a vegliare su di noi...

Ti abbraccio
giorgio

14 febbraio 2008 07:56 "


...e ti abbraccio anch'io

Maria

mario ha detto...

@Maria:
ricordo molto bene quelle parole che Giorgio mi scrisse il 14 febbraio 2008.
Le serbo, assieme ai ricordi di mio padre, come qualcosa di raro e prezioso nel mio cuore.
Le parole di Giorgio ed il tuo affetto servono a ricordarmi che "non siamo mai soli ad attraversare l'inverno, neppure quando ti sembra di non aver più la forza per ridipingere momenti duri e strappi che ti lacerano ancora l'anima".

grazie di cuore per la condivisione,
un abbraccio

Anonimo ha detto...

Un abbraccio,
Aly