giovedì 8 marzo 2012

da Caluga di Valrovina al Monte Caina

La prosecuzione ideale dell' escursione fatta nella scorsa primavera nelle colline e frazioni a nord di Bassano del Grappa, che ci aveva accompagnato a scoprire cascate, contrade, capitelli fino all'Eremo di San Bovo, è quella che vi propongo oggi.
La salita da Caluga di Valrovina al Monte Caina per la mulattiera detta "Strada delle fosse" che percorre la sinistra orografica del torrente Silan, lo stesso che abbiamo in parte percorso nell'escursione che ho linkato sopra.

Si parte, dopo aver parcheggiato l'auto non senza qualche difficoltà, nei pressi dell'antica Osteria Mirasole a Caluga, la contrada più alta della Valrovina affacciata sulla Valbrenta, raggiungibile in auto (5 km. da Bassano) o anche a piedi salendo da San Giorgio alle Acque per Privà ed il Romitorio di San Bovo.
(foto di Ennio Poletti tratte da
http://montagnaamica.blogspot.com)
Dal parcheggio (quota 370 mt) seguiamo verso nord la stradina asfaltata che in pochi minuti ci porta sopra al paese, dove, nei pressi dell'acquedotto incrociamo la strada dell'Alta Via del Tabacco (AVT) e il segnavia CAI n°760 che ci porterà fino al M.te Caina. Qui andiamo a sinistra lasciando l’AVT per la quale rientreremo.

Il sentiero n°760, detto anche “Strada della Fossa”, si snoda sul versante orografico sinistro della Valle del Silan ed ha rappresentato nel passato una della più importanti vie di comunicazione fra l’Altopiano e la pianura veneta. Del fatto che fosse una via importante di comunicazione ci rendiamo subito conto osservando il suo solido fondo lastricato, la sua larghezza e la sua pendenza moderata pressoché costante.

La mulattiera ci conduce senza strappi fino alla forcella Campesana (quota 775 mt - ore 1.00), attraversando un bel bosco di roverella e carpino dove la primavera comincia a far capolino tra il manto delle foglie cadute. Tra il marrone uniforme del terreno si iniziano a vedere ciuffi di violette, primule, e rose di natale (ellebori) circondate da stuoli di anemoni fegatelle.

Piegando verso nord, in un rado bosco dove il faggio ha sostituito il rovere, usciamo nei prati a ridosso della dorsale meridionale del M. Caina. Seguiamo una strada bianca per un po’ e, prima di arrivare alle case Alberti , saliamo all’interno del bosco l’ultimo tratto costeggiando un muretto a secco, fino ad arrivare ad una piazzola dove termina una strada bianca. Percorriamo la sovrastante dorsale prativa, o più comodamente la strada sterrata, che in pochi minuti ci porta alla cima (m 1002, ore 2.00) dove si trovano il Monumento ai Caduti ed una statua della Madonna di Fatima.

La vista sulla pianura è impressionante e penso che, nelle limpide giornate autunnali o in quelle terse che seguono un temporale estivo, lo sguardo possa arrivare oltre la laguna di Venezia fino alla costra istriana e dalmata.
Torniamo alla piazzola sottostante, dove ci concediamo una pausa ristoratrice nella panchina in ferro addossata ad una riva che ci protegge dal vento gelido che sale dalla Valle del Brenta.

Dopo averci gustato il panorama quasi a 360°, ci avviamo verso nord-est seguendo il sentiero cai 763 che costeggia la ripidissima costa est del M. Caina che strapiomba verso la Val Brenta. Dopo qualche passaggio esposto, il sentiero scende rapidamente con stretti tornanti fino ad incrociare a quota 650 mt (dopo 30 minuti) l'Alta Via del Tabacco proveniente da Campolongo, che seguiremo fino a ritornare a Caluga dove abbiamo parcheggiato l'auto (ore 1 e 30. totale ore 3.30).

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