lunedì 11 giugno 2012

Boletus pinophilus in Valsugana

Una energica raffica di vento scende lungo i contrafforti scoscesi e le aride pendici del Cimon Rava per tramutarsi poi, più in basso, nella dolce brezza che agita i boschi incontaminati della Catena del Lagorai nel suo versante sud: la Valsugana.

Le glaciazioni modellarono questa vallata in maniera bizzarra con una miriade di laghetti cristallini e fragorosi salti d'acqua di grande suggestione. E' un'esperienza indimenticabile scoprire queste valli punteggiate di piccoli borghi dalle innumerovoli chiesette trecentesche con affreschi ancora ben conservati.

Prima di addolcirsi nell'estesa e popolata piana dove scorre il fiume Brenta, le valli sono ricoperte da boschi di latifoglie miste a pino e abete e il cui brusio, soprattutto nei mesi tra la fine della primavera e gli inizi dell'estate, è dato solamente da quella brezza leggera che scendendo dalle vette vi soffia dentro.

In questo periodo il caldo non è mai eccessivo, neppure alle quote basse, e i boschi non sono ancora frequentati dai gruppi vocianti che in estate prendono di mira i sentieri che salgono verso il gruppo del Rava, o verso le cime più facili del Lagorai che si affacciano in Valsugana.

E allora non è difficile imbattersi, con un po' di fortuna, nei primi boletus pinophilus che crescono alle medie altezze (900 - 1.400 mt)nei boschi misti di pino e faggio. Boschi che sono di una bellezza unica, con il verde brillante delle prime foglie di faggio e del mirtillo che si contrappone al marrone delle foglie, degli aghi e delle pigne cadute nel tardo autunno.

E' un'esperienza assolutamente da provare, forse per ritrovare come è successo a me, non solo in montagna, ma anche dentro l'anima, quella speranza che permette ancora una volta di credere possibile quello che una primavera, fatua ed ingannevole per tanti, troppi mesi, mi ha negato.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando intravvedi da lontano un pinophilus e poi piano piano ti avvicini a lui, e' difficile non provare quella sensazione comunemente conosciuta come..... "lo sciopon"

(non so se si scrive cosi' ma il senso dovrebbe essere chiaro!)

Vero????

Ciao Mario

Maria

mario ha detto...

@Maria
è vero, verissimo.
Proprio un "sciopon".
Anche Aldo sarebbe d'accordo.
O forse no !!!????!!!!

Anonimo ha detto...

Ciao Mario
sempre in movimento vedo. E che bei porcini!
Ho trovato anch'io i primi aestivalis sull'Altopiano in bosco misto, quota 900-950 mt.
Remigio