sabato 18 agosto 2012

la Val di Fiemme

Considerata una delle più belle valli alpine, la Val di Fiemme, si sviluppa lungo una direttrice est-ovest tra due parchi naturali estremamente diversi fra loro; il bosco ceduo del Parco Naturale del Monte Corno e la "Foresta dei violini" del Parco Naturale di Paneveggio, abeti famosi per avere proprietà musicali di risonanza uniche, scelti da Stradivari e ancora oggi amati dai migliori liutai.


A est si innalzano le aguzze vette delle Pale di San Martino, mentre a sud la Valle di Fiemme è chiusa dalla catena del Lagorai, la più grande ed estesa area wilderness dell'Arco Alpino, dove si può camminare per giorni senza incontrare un essere umano, e dove non manca l'acqua, perché le rocce porfiriche, al contrario delle rocce dolomitiche, la trattengono facilmente, formando numerosi laghetti. L'intera Catena ne custodisce infatti ben ottanta.

In val di Fiemme, nota come la valle della "civiltà dell'abete", il bosco è ancora oggi l'elemento dominante del paesaggio, tuttora appartenente alla Magnifica Comunità di Fiemme e costituito per il 97% da conifere. Fin dal medioevo i boschi della valle erano considerati un patrimonio collettivo ed utilizzati nel rispetto di precise norme, come testimonia lo Statuto del 1270 in cui si definisce il regolamento che disciplina l'utilizzo dei boschi e i tagli del legname.

Ancora oggi questi criteri, che si ispirano alla "selvicoltura naturalistica", sono usati per lo sfruttamento del patrimonio boschivo della valle; criteri secondo i quali possono essere tagliate solo le piante che hanno raggiunto o sorpassato la maturità economica, quelle danneggiate da vento e neve o rovinate dai fulmini.

Ritrovare se stessi con una escursione "soffice", tra i tappeti di muschio distesi fra le foreste di abeti rossi e bianchi, o tra il verde intenso dei mirtilli che ricoprono interamente il sottobosco delle pinete di pino silvestre. Riscoprire in questo modo il sottile piacere del camminare nei boschi per poter riprendere in mano i sogni, i pensieri, le emozioni.

E sentirsi finalmente liberi.
Non c'è posto migliore della montagna per ritrovare se stessi.
E la Val di Fiemme è un'oasi perfetta per rigenerarsi con dolcezza. I suoi boschi sono fra i più accoglienti e ben tenuti grazie alla gestione oculata del territorio.

Questa è anche una delle valli più produttive dal punto di vista micologico, che regala momenti emozionanti per quantità e qualità del pregiato Boletus edulis. E non è poco.... Oltre a produrre edulis di altissima qualità lungo i pendii della Valle possiamo anche trovare esemplari di B. pinicola e B. aestivalis o estatino che crescono in abbondanza solo in alcune zone.


Il settore occidentale della Val di Fiemme e il versante che scende dal Passo di Lavazè subito sopra Varena è buono ad inizio stagione, viste le quote basse e l'esposizione a sud dei suoi boschi. Quì i primi rossi o morette, cioè i Boletus pinicola, spuntano anche molto precocemente.

Per trovare i primi Boletus aestivalis bisogna aspettare che le temperature si alzino e  allora tra le betulle e i noccioli, ma anche tra gli abeti rossi, di Cavalese e Solaiolo possiamo raccogliere estatini di fattezza, profumo e consistenza che nulla hanno da invidiare a quelli toscani o dell' Appennino tosco-emiliano.

 Poiché sono esposti a nord, i boschi della zona di Bellamonte e Paneveggio e tutto il versante del Lagorai, iniziano a dare i loro frutti un pò più tardi e continuano, pioggia e vento permettendo, per tutta la stagione fino ad ottobre inoltrato. Spesso infatti, i brevi e frequenti temporali estivi riescono a mantenere umido e fresco il terreno per nuove nascite.

Se a questo aggiungiamo la bruma della notte, che ad elevate altezze equivale ad un temporale di breve durata, e le temperature più miti si capisce perchè, anche in stagioni poco piovose e con temperature elevate come questa, si riesce a riempire il cesto salendo sui versanti del Lagorai oltre ai 2.000 metri e fino al limite dell'abete rosso e del cirmolo, dove il B. edulis nasce in simbiosi con mirtillo nero, rosso e uva ursina.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dolce suono di violini per le mie

orecchie, boschi incantati e verdi

vallate per i miei occhi, profumi

di muschio e di mirtillo per il

mio naso e delicato sapore di

porcini e galletti....


La Val di Fiemme chiama.

Maria