domenica 3 febbraio 2013

Pale di San Martino - Bivacco Menegazzi

Questa escursione ci porta in un ambiente assolutamente discosto dai tragitti domenicali delle grandi masse, e che ci fa assaporare un panorama insolito: dal Civetta, al gruppo della Schiara, dalle Vette Feltrine all'Agner. E' un itinerario che coniuga alpinismo ed avventura all’ombra di alcune vette dolomitiche nella parte più meridionale delle Pale di San Martino:  la Croda Granda, i Vani Alti e il Sass d’Ortiga.

Il percorso termina in uno dei più spettacolari pianori di tutta la catena dolomitica, il Pianlonch, al centro del quale sorge il Bivacco Menegazzi. La conca del Pianloch è divenuta famosa perché vi è stato girato quasi interamente L'orso,  un film del 1988 diretto da Jean-Jacques Annaud, e tratto dal romanzo The Grizzly King di James Oliver Curwood. Film che ebbe molto successo e fu anche candidato all'Oscar.

Si parte dalla località di Sarasin, frazione di Sagron-Mis, che si incontra scendendo dal Passo Cereda (Fiera di Primiero) verso Agordo. A onor del vero ci stavamo guardando intorno per vedere dove incastrare l'auto lungo la strada nel momento in cui abbiamo visto un'auto salire per la stretta stradina ancora imbiancata dalla recente nevicata verso località Faustin - Domadori per cui ci siamo azzardati a salire al seguito.

Passate le case Faustin si perviene ad uno spiazzo dove si parcheggia facilmente. (1250 mt) Da questo punto si sale dolcemente seguendo la strada forestale che in breve ci porta ai prativi delle case Domadori dove il silenzio è rotto solamente dal rumore dell'acqua del torrente Mis che scende dalle pareti verticali della Cima d'Oltro e del Sass d'Ortiga.

Continuando a seguire le tracce per la strada forestale e mantenendoci sulla sinistra si arriva ad una larga sella Pra di Forca (1418 mt). A sinistra parte il sentiero cai 720 che utilizzeremo per il ritorno. La rotabile punta invece in alto con alcuni tornanti per pervenire al limite superiore degli alberi; quindi, in prossimità della sponda orografica destra della Valle dei Molini con un tornante verso sinistra si porta tra in vista di Casera Cavallera (1679 m).

Il vento, che prima era rallentato nel suo spirare, dalle fronde del bosco, ora, libero da impedimenti, si fa maggiormente sentire e ci costringe per qualche istante a fermarci a ripararci. Quando la folata cessa tentiamo di proseguire non prima di ammirare la neve sollevata dal vento lassù verso la forcella tra la Croda Granda e i Vani Alti. Uno spettacolo.

In prossimità della malga giriamo a destra e continuiamo a salire dolcemente per la strada fino a quando il nostro sguardo si apre sulla conca del Pianlonch, stupendo pianoro sovrastato dalla piramide del Sass d’Ortiga, al margine del quale e’ posto il Bivacco Menegazzi (1737 mt), meta della nostra escursione. Il bivacco è sempre aperto anche nei mesi invernali, ma oggi, anche a causa dell'ora tarda della nostra partenza, non siamo i primi e dobbiamo cercare di trovare una sistemazione all'esterno.

Ma il vento soffia ancora troppo e così decidiamo di ritornare sui nostri passi e di cercare riparo tra gli annessi della malga Cavallera. Questa deviazione, oltre a farci trovare un luogo riparato dal vento ci permette di ammirare un altro scorcio di un panorama che oggi è veramente grandioso. Da quà si capisce perfettamente perché questo luogo sia stato scelto per l'ambientazione di quel straordinario film.

Terminata la pausa e risistemata la nostra attrezzatura, siamo ripartiti accodandoci al gruppo del cai di Mirano che, arrivati prima di noi, si erano accampati al rifugio Menegazzi.
Dopo aver scambiato qualche impressione siamo scesi con loro per il sentiero 720 che, per bosco,  ci ha riportati in breve al parcheggio dove avevamo lasciato l'auto.

La prima escursione invernale che faccio con te e, se anche non sono forse riuscito a trasmettertelo, ricorderò per sempre quelle orme accanto alle mie.


1 commento:

Anonimo ha detto...


Bellissime foto e stupendi panorami!

Magìa della neve che illumina la strada e addolcisce ogni asperita'.

Mario, e' sempre una piacevole sorpresa trovare il racconto delle tue belle ciaspolate.

Ciao ciao

Maria