domenica 23 giugno 2013

Lagorai: Suerta - Cime di Saleri

L'idea era quella di fare un'escursione in una delle zone, secondo me, più paradisiache del Lagorai, e cioè le vaste estensioni sopra Malga Sette Selle con un meteo che si annunciava però, dopo tanti giorni di bel tempo, molto variabile con pioggie nel tardo pomeriggio. Con l’occasione volevo anche esplorare alcune zone che non avevo mai battuto, con la salita alla Cima Mendana (2148 m.).

Da Torcegno in Valsugana raggiungiamo Campestrini dove prendiamo la strada asfaltata che costeggia inizialmente boschi di castagni secolari per poi salire tra vecchi casolari e nuove ristrutturazioni in località Suerta a 1420 m. 
Dopo le ultime abitazioni lasciamo l'auto presso un piccolo spazio usato come parcheggio nei pressi della tabella CAI.


Sono le 9.00 ma per fortuna c'è ancora un po' di spazio per poter parcheggiare.
Calziamo gli scarponi, carichiamo lo zaino e ci incamminiamo seguendo la strada sterrata contrassegnata dal segnavia cai 312, tra i prati in fiore in cui predominano i colori del  bianco e del giallo.

Poco dopo incrociamo un'altra tabella senza numerazione e che indica il sentiero per malga Mendana che useremo per il ritorno. Nel frattempo la strada è finita ed ora il sentiero, dopo aver guadato un piccolo ma insidioso rio, si inerpica in modo assai ripido su per delle belle balze per circa 350 m di dislivello, passando a nord dell’impressionante e roccioso Monte Carli, con le sue pareti a strapiombo sulle impetuose cascate nel rivo sottoostante.

Dopo un'ora dalla partenza arriviamo nel magnifico e aperto vallone che prelude ai pianori prativi prima della Malga Sette Selle.
Costeggiamo il rio anziché il sentiero, che scorre infossato in una piccola gola punteggiata di rododendri in fiore,  così da poterci gustare dei bellissimi scorci con varie cascate.

Nei pressi dei ruderi di una vecchia malga, alcune marmotte curiose mettono fuori la testa dalle tane. La fioritura dei rododendri, quest'anno decisamente in ritardo, colora di rosso i pendii, mentre sono tantissime le orchidee rosa e gialle, che si possono osservare lungo il sentiero tra l'erba dei prati.

Dopo altri 40' camminando tra rivoli d'acqua e tane di marmotte raggiungiamo la Malga Sette Selle (m 1906), ubicata in una posizione unica ed invidiabile con un gran bel colpo d'occhio sulle cime Sassorotto e Sassorosso e verso la Valsugana e le cime a nord dell'Altopiano, ma rovinata dalla solita muraglia di macigni che ultimamente va molto di moda ma che sarebbe stata impossibile al tempo dei pastori senza ruspe.

Tra improperi inenarrabili e fischi di richiamo il malgaro sta tentando in tutti i modi di richiamare l'attenzione del figlio per fare spostare un branco di pezzate rosse in una zona diversa di pascolo. Anche il cielo sembra infastidito da tutto questo vociare che rompe un silenzio accompagnato solo dai brevi fischi delle mermotte e dallo scampanio delle mucche al pascolo.

Dopo una brevissima pausa proseguiamo brevemente per la strada sterrata/sentiero 312 con il Sasso Rotto e cima Sette Selle finalmente libere da cupi nubi basse che finora non ci avevano permesso la loro splendida visione. Ma questi pensieri positivi sono subito allontanati dalla visione di altra bruttura. Il “canale”, un rigagnolo d'acqua, del rio affluente del Mendana regimentato ciclopicamente!

Fatti pochi passi incontriamo un’orrida presa d’acqua in lamiera a vista con recinto di pali e reti in ferro. A questo punto abbandoniamo infastiditi il sentiero domandandoci del perché simili brutture in un luogo così bello?  Ma tantè, non siamo in Alto Adige, ma in Trentino e le stupidità silvo-forestali non sono ancora finite, oggi.

Ci dirigiamo, dunque, con percorso libero, verso quella che in quel momento, forse confuso dalle immagini precedenti, pensavo essere forcella Mendana, e che invece si rivelerà essere una innominata forcella tra le Cime di Saleri e Cima Mendana. Così attraversiamo la zona di Saleri, con magnifiche spianate erbose alternate a distese di macigni.  Ci sono dei tratti paludosi,  e poi prati alpini con delle fioriture incredibili di anemone alpina (Pulsatilla alpina ).

Camminiamo in completa solitudine, non ci sono sentieri, ma essendo una zona molto aperta, non abbiamo paura di smarrirci. Ed è forse per questa troppa sicurezza che alla fine della salita ci accorgiamo di non essere a forcella Mendana bensì in una anonima forcella a lato delle Cime di Salieri. Poco male, con un altro piccolo sforzo saliamo fino in vetta (2180 m.) Davanti a noi la vastissima Busa della Pesa con il Lago d'Ezze e poco più in basso l'imbuto della Val d'Ezze con l'omonima Malga (1956 m.) trasformata in agritur.

La struttura dotata di 30 posti letto, un locale cucina, un locale ricreativo, tre bagni, due docce,  può essere utilizzata richiedendo le chiavi al comune di Telve di Sopra. Purtroppo capita qualche volta di non ricevere risposta e così spesso finisce per non essere utilizzata. Per il ritorno abbiamo seguito un sentierino che con lungo traverso ci ha condotti fino ad incrociare il sentiero (che abbiamo sbagliato all'andata)  segnalato da un cartello dell'ippovia del Trentino Orientale che porta  alla forcella Mendana.

Da qui ci siamo calati nell'ampio vallone (nessuna traccia ma facile) fino ad intercettare la strada forestale che da Malga Sette Selle conduce a Malga Mendana  (1853 m.) (nella foto sullo sfondo, sopra la malga Mendana, il Monte Ciste).
A destra prima della malga intercettiamo in sentiero senza numerazione cai che scende lungo il versante orografico sinistro del Rio Mendana.

Il sentiero è tenuto sufficientemente bene anche se non esente in qualche tratto da franosità che lo rende un percorso da effettuare in discesa con la dovuta cautela ed attenzione fino ai prati delle prime case di Suerta  punteggiati di milioni di fiori gialli e bianchi (giglio bianco - Paradisea liliastrum ), di una bellezza quasi commovente. Mi fermo a fare un paio di foto, e mentre rivedo il vallone di salita le immagini mi riportano ad un passato remoto.

Mappa dell'escursione



quota partenza: 1.440 mt  Suerta
quota max: 2.180 mt cima di Saleri
dislivello complessivo: 813 m.
Tempo totale: 5 ore
distanza percorsa:7 km e 500 m

 




Colori e fiori dell'escursione:
anemone alpina - genziana
orchidea rosa - orchidea gialla

G
M
T
Y
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