lunedì 22 luglio 2013

Lunghe giornate di inizio estate

Lunghe, e fortunatamente abbastanza soleggiate, giusto per ricordarci che abbiamo ancora un credito con il sole e il bel tempo.
Questo sarebbe un periodo eccezionale per le passeggiate in montagna, anche a quote intermedie, magari alla ricerca dei prelibati Boletus aestivali o porcini d'estate, detti volgarmente estatini, non fosse per una schiusa delle uova di zanzara in ritardo di un mesetto.

Clima gradevole, ore di luce a volontà, ma braccia sempre in movimento per respingere l’assalto continuo delle zanzare che oramai hanno invaso molte valli non solo delle Prealpi ma anche delle Alpi.
Pazienza, godiamoci il panorama: in questo caso, la parte terminale della valle con l'ex malga ora adibita a centro visitatori (un vero peccato perché si mangiava divinamente ed era un luogo di vero relax).

Passeggiando per il bosco, mi trovo in difficoltà nel non rivolgere a terra lo sguardo, figuriamoci di questi tempi in cui la ricerca dei primi boleti si sta facendo sempre più assillante.
Ed infatti, dopo una lunga attesa, si inizia ad intravedere qualche segnale di crescita.
Girovagando è facile esultare al ritrovamento di questi boleti. Soltanto da distanza più ravvicinata si può capire che ci si trova dinnanzi ad un altro fungo: il Boletus luridus

Ma... quello, visto più in alto vicino ad un giovane faggio, potrebbe essere proprio lui.
Nonostante la salita cerco di affrettare un pochino il passo con il cuore in gola. Non tanto per la fatica ma per quel misto di curiosità ed emozione che mi fa subito accelerare il battito, con una parte di me che già pregusta il successo e l'altra che tende a gettare acqua sul fuoco per mitigare un'altra possibile delusione.

Fortunatamente, dopo avere annusato quel puzzone del B.luridus, mi capita finalmente di annusare qualcosa di più gradevole e familiare: l’aroma inconfondibile dell’estatino, il Boletus aestivalis.
Dei quattro boleti che ben conosciamo, l'aestivalis  è il più profumato, quello che sprigiona un aroma così marcato di nocciola da risultare per qualcuno quasi eccessivo, ma non per gli appassionati che riescono perfino a sentirne il profumo ancora prima di scorgerlo tra le foglie di faggio.

Il Boletus aestivalis è specie termofila e lo rinveniamo nei periodi più caldi (ma non secchi) a seguito di forti piogge seguite da periodi lunghi di caldo umido e assenza di vento. Se le condizioni saranno favorevoli il Boletus aestivalis si farà vivo prima nei castagneti della fascia pedemontana, poi nelle faggete a 1000 m ai piedi dell’altopiano, e infine ai piedi delle vette della Val di Fiemme ai 1400 - 1600 metri di altitudine.

Il suo profumo dirompente, appena colto, mi sorprende ogni volta, e mi fa pregustare il suo sapore dolcissimo in cucina.
Ma purtroppo in questo periodo di inizio estate ogni volta mi preparo anche al peggio; l'invasione di vermi nel B. aestivalis risulta spesso quasi la normalità, e trovarne uno di completamente sano è un evento raro che impreziosisce ancora di più l'uscita e la raccolta.

Ma quest'anno quelli di faggeta sembrano essere sani nella stragrande maggioranza dei casi.
E questo mi rende felice e restituisce all'uscita di oggi, in questa splendida valle, il suo carattere di unicità.
Lo stupore emozionale della loro scoperta si rinnova immutato ogni anno.
E' uno stupore che coinvolge tutti i sensi....  la vista, quando Lui entra nel mio campo visivo ed il tempo sembra dilatarsi fino a fermarsi del tutto

Il tatto, quando faccio scorrere delicatamente le dita sul cappello vellutato e sul gambo col ricco reticolo in evidenza.... l'udito, quando lo separo con una leggera torsione dall'abbraccio di Madre Terra ed emette quell'inconfondibile "croc".... l'olfatto, quando lo avvicino alle narici e mi inebrio del suo profumo.... il gusto, quando alla fine andrà ad allietare il mio palato.
Bentornati aestivalis, grazie bosco.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mario, e' una poesia!

Si ripete con le stesse emozioni, tutte le volte come se fosse sempre la prima volta.

Magia del bosco e dei suoi prelibati frutti!

Ciao a presto

Maria

mario ha detto...

E' vero Maria, ogni volta che si ripete è come fosse la prima.
E' un'emozione unica e fantastica.
A presto.