sabato 21 settembre 2013

Cercare o raccogliere ... funghi ?

Non so se è solo una mia impressione, tuttavia mi sembra che in questi ultimi anni sia aumentata in misura esponenziale la gente che passa il proprio tempo a ravanare nei boschi . Ricordo che anni fa, da novello cercatore, quando si andava a cercare porcini bisognava prima farsi i conteggi dei giorni trascorsi dall'ultima pioggia, controllare la fase lunare e cercare di capire quale versante fosse il migliore per la loro crescita.

Ma poi, nonostante tutto questo, i "cappotti" erano sempre in agguato. Al massimo una telefonata dell'amico che ti diceva se, secondo lui, c'era o meno qualche nascita e comunque bisognava organizzarsi con il lavoro, per cui passava sempre qualche giorno e questo poteva voler dire arrivare in ritardo rispetto alla "buttata".
Poi è arrivata la tecnologia, Internet e quant'altro.

Ora ci sono le bellissime immagini postate dei funghi in habitat che farebbero sbavare anche un cieco, ci sono i forum con i racconti (Topic) dai Titoli inebrianti: "Oggi raccolto in doppia cifra".

Alla fine nei posti più conosciuti oggi si è costretti a fare la fila già per uscire dal casello dell'Autostrada (es.Borgo Val di Taro).

Oppure non trovi più neppure posto per parcheggiare l'auto (es. Valmaggiore ) ed il bosco sembra trasformato in un supermercato da tanta gente che incontri.
Internet con il suo tam-tam di sicuro attira in certi momenti un'orda famelica di "cavatori" che comunque si affollano per lo più in certi luoghi noti e dove, per motivi turistici, forse si vuole proprio che vadano.
In certe zone, anche negli anni migliori e nel pieno della buttata non ho mai trovato nessuno nel bosco!!!

Così il divertimento di andare nel bosco a cercare funghi mi è rimasto nelle stagioni scarse come quest'anno, dove i funghi te li devi guadagnare, le fungaie e i posti li devi conoscere.
Per me da più soddisfazione una decina di porcini trovati oggi che kili e kili degli anni famosi per le nascite copiose come nel 2008.

Quando ne trovi solo un paio di isolati in un bosco deserto è un'emozione unica, quei pochi singoli funghi, anche se un po' mangiati, ti fanno diventare un un tutt'uno con il bosco e ti fanno pensare alla "meraviglia" della natura.
Perché cercare e raccogliere sono due azioni diverse, sia logicamente sia spiritualmente.
Se penso agli anni in cui ho iniziato io ad andare per funghi mi viene il magone ed una profonda tristezza.

Perché non c'era bisogno, come succede oggi, di svegliarsi in piena notte per riuscire ad arrivare sul posto prima degli "altri".
Perché non c'era alcuna necessità di entrare nel bosco con la lampada frontale prima ancora che la luce del sole illumini il sottobosco.
Perché non c'era bisogno di fare chilometri per trovare un pò di pace e di tranquillità.

Perché la stagione dei funghi di una zona era quella con le sue pause e le sue esplosioni e andava rispettata senza che si sentisse il bisogno di percorrere in auto mezza italia per "trasferirsi" dagli appenini alle alpi per "cavare".
Tutte cose che invece ora sembrano essere normali, ovviamente, con l'avanzare della tecnologia e con l'aumento esponenziale dei raccoglitori.

L'esperienza della ricerca dei porcini ha perso oramai i suoi connotati più filosofici per trasformarsi solamente in un "must" che permette ai molti di poter affermare "sono andato per funghi"!
Il cercare funghi si è così trasformato in una raccolta, come un qualsiasi tipo di frutta (mele, uva,...) e viene vissuta in modo ossessivo, con comportamenti compulsivi che sfiorano la "bulimia porcinara" .

Così mentre leggo alcuni topic su forum dedicati al mondo del porcino, mi rendo conto di trovarmi sempre più spesso difronte a persone con disturbi ossessivo-compulsivi che si evidenziano con pensieri, immagini o fantasie ricorrenti a "cavate in doppia cifra".
Ma purtroppo, ormai, non si può pretendere di tornare indietro.

Forse mi sono fatto prendere dalla malinconia, ma oramai chi, come me, vive più vicino ai boschi, vede la fine della stagione dei funghi come la fine di una guerra, e la liberazione del territorio dalla pazza folla dei "cavatori pendolari".
Un tempo si tenevano nascosti i posti, non per vera gelosia, ma perchè si ritenevano un tesoro da dividere con gli amici più intimi, come il segreto di una ricetta, un qualcosa che doveva rimanere un'esperienza condivisa. Ora è necessario farlo, ed è un vero peccato, altrimenti non avrò più motivo di cercare funghi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Come non darti ragione, Mario
e complimenti per le bellissime foto

Remigio

mario ha detto...

ciao Remigio,
so che abbiamo la stessa sintonia in montagna e spero proprio che una volta riusciamo a fare un'uscita assieme.

Nel frattempo prepara le ciaspe.

Anonimo ha detto...

Mario, quanta malinconia e nostalgia nelle tue parole!
Sembra che la parola d'ordine, ormai in tutti i campi sia "accaparrare fin che si puo'. Della natura e degli altri, chi se ne fr...."
Poveri boschi!

Bacio

Maria

Anonimo ha detto...

Quanta verità nelle tue parole.....

il solo leggere la parola "cavare" invece che "raccogliere, cercare, trovare" sa a parer mio di violenza verso i boschi....

Aldo