lunedì 27 ottobre 2014

camminare in montagna rende felici

Chi frequenta la montagna già lo sapeva per esperienza diretta, ma ora anche la comunità scientifica scopre questo assioma e pubblica su importanti riviste alcuni studi che ne documentano il valore scientifico.
Leggo questo articolo a firma di Claudio Gervasoni su sportoutdoor24 il cui testo © riporto integralmente (mentre le foto sono mie):

Avete presente quella sensazione goduriosa di quando arrivate al rifugio, o in vetta ad ammirare il panorama, e vi sentite davvero bene, soddisfatti, in pace con voi stessi e con il mondo e insomma, in una parola, felici? Be’, se pensavate che fosse un vostro privilegio vi sbagliate di grosso: un paio di ricerche scientifiche hanno dimostrato dati alla mano che camminare nella natura abbassa lo stress, stimola la produzione di endorfine, responsabili della sensazione di benessere, e insomma sì, rende felici. 
Le ricerche sono state condotte dalla University of Michigan e dalla inglese Edge Hill University prendendo in considerazione circa 2000 delle oltre 70mila persone coinvolte nel Walking for Health Program britannico e hanno appurato che camminare in un ambiente naturale riduce gli influssi negativi dello stress e stimola sensazioni positive di benessere e ottimismo. Gli studi sono stati pubblicati sul numero di settembre della rivista scientifica Ecopsychology


Un’altra ricerca condotta dal Social, Economic, and Geographical Sciences Research Group presso il James Hutton Institute di Aberdeen ha poi dimostrato come i benefici maggiori derivino dalla pratica regolare del camminare nella natura: per abbattere i livelli di stress e godere dei primi benefici effetti basterebbero anche piccole passeggiate almeno 3 volte la settimana, purché in un ambiente verde e naturale.

domenica 19 ottobre 2014

Agritur malga Corno - Hornalm

Ci sono boschi o montagne, più antropizzati di altri. Per "antropizzati" non intendo che pullulino di gente. Intendo che storicamente l'uomo li ha vissuti, ci ha costruito sentieri, baite, canali per l'esbosco, stue, trincee e stoi. Vuoi per la loro vicinanza ai centri abitati, per l’industria mineraria, vuoi per la Grande Guerra. Il versante solatio della val di Cembra è sicuramente uno di questi.

I paesi sono a mezzacosta, scendendo ripidamente verso il greto dell’Avisio qualche maso, pressoché abbandonato: troppa fatica e troppa poca insolazione. Salendo dai paesi, la morfologia dolce fa si che i rilievi boscosi, di buona accessibilità, siano stati "coltivati" nei secoli per l'esbosco di legname da ardere e da costruzione, e per le cave di miniera. Ora sono intensamente coltivati a vite sul pendii terrazzati.

Siamo in quel di Capriana, cerniera fra Cembra, Fiemme ed il mondo sudtirolese: boschi folti e un intrico di strade forestali. Tante baite e tanti sentieri usati da uomini e animali nei secoli. Aggiungete che è terra di confine: ciò significa che in alcuni punti c'è la segnaletica SAT o AVS; in altri ancora la segnaletica è doppia mentre in certi posti...proprio non c'è, ma per raggiungere l'Agritur malga Corno la segnaletica è molto buona e precisa.



La malga Corno, situata a 1715 mt di altezza, è una piccola malga di proprietà della Magnifica Comunità di Fiemme, situata sullo spartiacque che separa la Provincia di Trento da quella di Bolzano cioè tra la Val di Cembra e la Valle di Fiemme.

La malga, gestita dall' "Interessenza di pascolo Comunione agraria di Trodena", è raggiungibile attraverso una strada forestale che parte dall'abitato di Capriana, o dal nuovo parcheggio di Pra del Manz (strada asfaltata di recente), oppure dal Comune di Anterivo (BZ), o da Gfrill-Caurìa di Salorno a piedi in meno di 2 ore.


Una volta arrivati alla malga, il paesaggio aperto offrirà una visuale su tutta la Val di Fiemme, dalla diga artificiale di Stramentizzo e la Catena del Lagorai al completo fino alle Pale di San Martino dando uno scorcio sul Corno Bianco, il Corno Nero e il Latemar. Nelle belle giornate potrete vedere tra il Corno Bianco e quello Nero le vette e le cime del gruppo del Catinaccio mentre sulla vostra sinistra sarà evidente la piatta dorsale dello Sciliar.



Niente male direi, il tutto unito ad un tipico paesaggio di malga, un assortimento di piatti tipici sia trentini che dell'Alto Adige e bevande che vi sapranno sicuramente soddisfare.
Sicuramente il minestrone, ma ancora di più il piatto "nannolo": doppio tuorlo d'uovo su letto di patate arrosto con sopra lo speck croccante.....