domenica 15 febbraio 2015

Da Marostica all'Altopiano per antichi sentieri

Il percorso si caratterizza per la varietà degli ambienti, soprattutto nella parte alta (salita dell’Erta). Infatti è proprio in quella zona che si possono ammirare i più bei panorami sulla pedemontana, sulla pianura padana con lo sguardo che, nelle limpide giornate che seguono un temporale, riesce a spingersi fino a Venezia, alla luguna e alla costa istriana.


Partiamo dal centro di Vallonara (parcheggio della Chiesa - 130 mt) seguendo la segnaletica, sempre presente e molto chiara. Superate le scuole elementari e il campo sportivo, in prossimità del cimitero, inizia sulla nostra sinistra la salita del sentiero CAI n.800, detto del Sette per la sua caratteristica forma, storica via di comunicazione da e per Tortima e quindi per l’Altopiano dei Sette Comuni.

Arrivati all’incrocio su strada asfaltata che porta a Valle S. Floriano, lo attraversiamo prendendo il sentiero che porta alla storica Contrà Capitelli, dominata dal Santuario.
Il primo tempietto fu edificato nel 1620 ad opera di persone del luogo. Il Santuario fu poi ampliato nel 1769; a questa data è riconducibile il pavimento in coccio pesto, sottostante l’attuale, e ora parzialmente visibile attraverso un vetro.

La salita prosegue ripida per il sentiero selciato che supera una serie di terrazzamenti a "masiere" costruiti nei secoli scorsi dagli abitanti della zona per rendere un po’ meno ripidi i terreni sui quali si coltivavano un tempo ortaggi e frutteti. Negli ultimi anni si è proceduto al  ripristino di queste "masiere" costruite senza l'uso di malta, cemento o quanto altro, ma erette solamente con la tecnica dei muri a secco come si usava un tempo.


Da qualche decennio le piante da frutto e i castagni sono stati soppiantati dalla coltivazione degli olivi che ben si adattano a qusto terreno argilloso e al clima mite della zona, ma lungo questo tracciato si possono ancora ammirare dei castagni (marronari) centenari (alcuni datati intorno al 1600) di una bellezza unica.

Una volta arrivati alla contrada dei Pianari il sentiero si inoltra in un bosco che si fa sempre più fitto, e dove possiamo osservare, assieme a carpini e roverelle la presenza di numerosi arbusti ed alcune “macchie” color verde scuro, dovute alla presenza del Pino nero o austriaco.
Dopo poco meno di un'ora di ripido zig-zag, finalmente giungiamo sul piazzale del ristorante-pizzeria La Rondinella a Tortima, frazione del Comune di Conco.

Due passi prima del piazzale ci sono alcuni cartelli dove è stampata la mappa su cui sono disegnati i nuovi sentieri  a cura dell'Amministrazione comunale di Marostica, con la descrizione dei percorsi.
Facciamo una breve pausa per ammirare dalla terrazza della pizzeria il panorama. Peccato che la foschia e l'inquinamento dell'aria non permettano allo sguardo di distinguere in lontananza Venezia, ma neppure Padova.

Proseguiamo lungo la strada comunale con la neve che si fa sempre più ingombrante seguendo la segnaletica che ci indica di svoltare a sinistra verso le contrade Busa, Alto e Boffi. Superato il primo tratto tra le case, una bella visuale ci permetterebbe di spaziare con lo sguardo verso la sottostante pianura veneta e i lontani rilievi appenninici visibili nei giorni tersi. Lasciate le ultime abitazioni di contrà Busa proseguiamo verso contrà Alto.

 Oggi la zona che scende verso le colline sembra abbandonata ed il bosco in numerosi punti è impenetrabile per la presenza di rovi e arbusti intricati.
Proseguiamo quindi il nostro tragitto lungo la strada asfaltata sino ad arrivare a contrà Alto, punto più elevato della nostra escursione (800 mt) sovrastata dall’antenna del ripetitore RAI.

E allora facciamo una piccola deviazione dalla strada per salire alla cima del monte Alto sprofondando nella neve dove le uniche impronte, oltre alle nostre, sono quelle di caprioli, camosci e di una volpe.
Quì il panorama si apre anche ad ovest verso le Piccole Dolomiti (Lessini, Carega, Sengio Alto e Pasubio). Questo colpo d'occhio ci accompagnerà sino alla discesa alla contrada Boffi, dove termina la strada comunale.

Qui, seguendo la segnaletica pieghiamo verso destra, addentrandoci in una strada forestale che conduce in prossimità dell’abitato di Turchia, precisamente a contrà Bissacca, sulla vallata di Gomarolo. È questo il punto dove rintracceremo, in prossimità di un ponticello, l’inizio (indicato da un piccolo cippo) dell’antica Strada Armentaria Romana del Saliso, che scende dapprima a contrà Cassoni e poi sino al centro di Crosara.

Con il sole al tramonto, attraversiamo le poche case oramai abbandonate che compongono la  contrada  Cassoni.
Ci fermiamo un attimo per gustarci, nel silenzio più assoluto, l'ultima flebile luce di questo debole sole invernale. Poi scendiamo per l'ultimo tratto della Strada Romana fino al centro del paese di Crosara.

Percorriamo per un breve tratto la strada provinciale in direzione di Marostica fino ad imboccare sulla destra un vicolo  (via Caribollo), contrassegnato sempre dalla segnaletica, che ci riporterà, attraverso contrada Boli e poi Caribollo alla nostra auto a Vallonara in poco meno di un'ora. A Caribollo alto ci fermiamo un istante ad ammirare un recupero-restauro di un gruppo di case che ci rimandano ad un piacevole ricordo di eremi tra Collepino e Spello.

Partenza: Vallonara di Marostica - 130 mt
Arrivo: Tortima di Conco
Punto di maggior elevazione: monte Alto 820 mt
Ascens acc.: 880 m
Distanza con alt: 15 km
Tempo: 4 ore e 30'
Energia: 1063 kcal


Antichi sentieri: la Strada (sentiero) del Sette

Il Sentiero del Sette rappresenta una delle più antiche vie di collegamento tra la pianura e l'Altopiano  dei Sette Comuni. Una volta esistevano diversi percorsi di questo tipo tra Breganze e Bassano: erano vie di collegamento che servivano agli allevatori per portare gli armenti (essenzialmente pecore e capre) nei pascoli dell'Altopiano, ma anche a fare transitare le merci dell'attività armentaria estiva (il formaggio, la ricotta, ma soprattutto la carosa...) verso la città di Padova (Patavium).

In particolare la Strada del Sette che collega la frazione di Vallonara nel Comune di Marostica con l'abitato di Tortima, in Comune di Conco e quindi con l'Altopiano che ai tempi dell'età napoleonica appartenevano alla giurisdizione di Marostica.

Così come viene oggi individuato nelle mappe, il Sentiero del Sette è costituito dall'unione di antiche strade vicinali comunali. Partendo infatti dall'abitato di Vallonara si percorrono prima la "Strada Comunale dei Capitelli, poi la "Strada Comunale delle Fontanelle" e quindi nel tratto dalla contrada Pianari fino a Tortima la "Strada del Sette".

Le mappe Catastali Austriache del 1843 indicano come "Strada Comunale del Sette" un percorso leggermente diverso da quello attuale, posizionato più ad est della Valle dei Corvi, a partire dalla Contrada Erta. Ma questo antico tracciato è caduto lentamente in disuso a favore dell'attuale, anche se è ancora parzialmente rintracciabile nel territorio a partire dai Lavatoi Campi in direzione di Erta.

Per saperne di più si può consultare la guida "Escursioni nel territorio di Marostica" edizioni Asterisco a cura di Caterina Consolaro e Giorgio Parise.

giovedì 12 febbraio 2015

La vita non è ...

"La vita non è quella che si è vissuta, 
ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. "
G. Garcìa Marquez

Sono passati già dieci anni da quando ci hai lasciato.
Nel cuore ancora il brusio delle nostre parole, hai visto la vita sparire
lasciando a poco a poco un abbraccio di lumi.

Sei scivolato dalla vita alla morte in silenzio.
Quel silenzio che la tua lunga malattia ti aveva imposto, obbligato e costretto.
E oggi mi sembra come se il tempo passato sia una distanza ricoperta da mille fotografie di cui io ne possiedo e ricordo solo una minima parte.


 Questa, tra le altre di noi due, mi sembra sin troppo bella per poter essere stata vera, eppure eri lì come sempre accanto a me come lo sei ora, con il capo leggermente reclinato verso di me e dalla mano sulla spalla quasi a proteggere l'oggetto del tuo amore.


In questi stessi giorni, qualche anno dopo, la morte si è portata via anche Giorgio, lasciando dentro di me un vuoto pesante.

E sotto questa neve, nei sentieri delle terre alte dove il mio pensiero mi porta, tra i boschi e gli abeti carichi di una bianca coltre, nei tramonti invernali malinconici e pieni delle ombre della sera, non c'è momento in cui non senta con malinconica tenerezza il respiro della vostra anima e la dolcezza dei ricordi che ancora vivono in me.