sabato 4 giugno 2016

Dorsoduro: dall'Accademia a Campo Santa Margherita e ritorno

Dal Ponte dell'Accademia giriamo a destra, prendiamo calle Corfù e attraversiamo il ponte delle maravegie e successivamente Calle de la Toletta. Infine giriamo a destra per la calle che si chiama dei Cerchieri, dai fabbricanti di cerchi per le botti che qui avevano bottega. Più avanti troviamo sulla sinistra un sottoportico che porta alla Corte della Comare, dove diventa d'obbligo fare una breve pausa per poter meglio assaporare questo angolo tra i più suggestivi del sestiere.

Torniamo sui nostri passi e riprendiamo il nostro cammino verso Campo San Barnaba. Giriamo accanto al canale alla nostra sinistra dove sosta un bel barcone che funge da banco di frutta e verdura proprio accanto al mitico ponte dei Pugni. Il nome ricorda l'antica usanza di praticarvi, da settembre a Natale, dei combattimenti fra le due fazioni della città.
Se saliamo sul ponte vediamo quattro sagome di marmo a forma di piede negli angoli dove si sistemavano i contendenti.

Attraverso il Rio Terà Canal raggiungiamo Campo Santa Margherita, dove facciamo una breve pausa in uno dei tanti bacari presenti soprattutto nella zona nord del Campo.
Successivamente e dopo aver attraversato tutto il Campo da nord a sud attraversiamo Campo dei Carmini dove sulla nostra destra possiamo osservare la Scuola Grande, mentre a sinistra si affaccia la grande Chiesa.

Prendiamo la Fondamenta del Soccorso, qui, dopo pochi passi, troviamo una imponente costruzione barocca, palazzo Zenobio, che fu di proprietà dei Padri Armeni prima che andassero ad abitare l'isola abbandonata di S. Lazzaro. Continuiamo la Fondamenta fino al ponte del Soccorso al di la del quale troviamo l'osteria "Da Còdroma".  Alla destra, se ci infiliamo per il Sottoportico dei Guardiani, arriviamo nel campiello omonimo dove, al centro, c'è una singolare vera da pozzo ottagonale del '500 e tutt'intorno, infissi sui muri delle case, tutta una serie di frammenti architettonici di terracotta del XV° secolo.

Fra tutti spicca un rilievo molto simpatico di pietra d'Istria che raffigura la favola di  Esopo della volpe e della cicogna la cui morale è: non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te.

Dopo essere ritornati sui nostri passi e aver riattraversato il ponte del Soccorso percorriamo tutta la Fondamenta S. Sebastiano. Giriamo a sinistra per trovarci a percorrere la Calle Lunga S. Barnaba.
A metà della Calle, sulla nostra destra, ci infiliamo nella stretta Calle de le Turchette, dove anticamente esisteva un ricovero, appartenente alla Confraternita di S. Rocco per le prigioniere turche. Quì sono finiti interi harem catturati dalla flotta veneziana negli scontri in mare. Esiste però anche una versione leggermente hard sull'origine del nome della calle. Questa riferisce che le giovani turche vergini venissero vestite da uomo per poi esercitare la professione nella casa d'angolo sul ponte.
 Passato l'omonimo ponte attraversiamo la Fondamenta di Borgo fino a sbucare difronte al rio Ognissanti. Giriamo a sinistra e camminando arriviamo così al Campo San Trovaso dove, un giorno, Corto Maltese conversò con la comunità dei gatti di Venezia.



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