lunedì 23 ottobre 2017

Dieci anni del mio blog

Quando più di dieci anni fa mi resi conto che alcune cose di quello che avevo costruito fino a quel momento erano successe senza la coscienza di me, senza che la mia anima partecipasse appieno, ne rimasi sconvolto. E allora decisi di aprire un mio blog.
Era il richiamo della mia anima più profonda, il mio nuovo apprendistato da carpentiere in ritardo; dovevo ricostruire una parte importante di me che mi era stata sottratta.


" Su un foglio di carta, trovato chissà come, con meticolosità e pazienza, disegnai la casa che mi sarei costruito al ritorno. Il luogo che avevo scelto era lontano da altre abitazioni, in un bosco che conoscevo molto bene e all'incrocio di due carrarecce, su un piccolo rialzo."

Mario Rigoni Stern, Amore di confine, Einaudi ed.


Così cominciai a disegnare in questo spazio virtuale, come nel foglio di Mario Rigoni, la mia nuova casa lontano da altre abitazioni in uno spazio che riprendesse le forme e i colori della montagna che hanno da sempre alimentato la mia fantasia.


Così cominciai a scrivere per non morire, per continuare a credere di aver tempo, di avere ancora una possibilità di riappropriarmi dello spazio e del tempo dentro e fuori di me.
Così cominciai a scrivere incontrando molti amici che hanno condiviso questo cammino; i migliori sono stati come spiagge o montagne  solitarie e lontane. E quando mi ci sono arenato hanno lasciato sempre il segno.

Oggi, come allora, in questo mese i colori, i suoni e gli odori del bosco e dei campi continuano a conquistarmi in una dolce malinconia, e ai piedi dei faggi cerco un luogo dove accucciarmi per meditare sulla vita che in questi dieci anni è corsa via lasciandomi come dono i ricordi più dolci di tante stagioni oramai passate, di persone con cui ho condiviso molto, e che ho amato e che ora diventano preghiera di ringraziamento.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Mario, il tuo e' un bellissimo percorso e le tue colonne sonore mi hanno sempre accompagnato, anche a notte fonda. Grazie

mario ha detto...

Il percorso di questo Blog è come il Goofus Bird di J. Louis Borges (Manuale di zoologia fantastica), un uccello che vola guardando all'indietro, perché gli interessa non perdere di vista da dove è venuto, più che sapere dove sta andando.

con affetto

Bizzi ha detto...

Io passo di tanto in a viaggiare virtualmente e a prendere spunto per nuove scoperte, arricchendomi l'anima ogni volta.