giovedì 7 giugno 2018

Il Milione

Rustichello da Pisa, mentre era prigioniero a Genova, divideva la cella col mercante ed esploratore veneziano Marco Polo.
Questi gli dettò (forse nel 1298) la narrazione delle sue incredibili avventure in Oriente, durante un viaggio durato più di venti anni. Marco Polo era stato fatto prigioniero dai Genovesi in un’occasione poco chiara e nelle segrete di Palazzo San Giorgio incontrò appunto lo scrittore pisano. Il libro ebbe subito un'immensa fortuna, proprio per le incredibili avventure raccontate. Venne poi riscritto in francese e assume il titolo di Livre des merveilles ("Libro delle meraviglie"). Ha immediatamente una traduzione in latino: De mirabilibus mundi ("Le meraviglie del mondo"). Seguiranno traduzioni in neo-latino veneziano e in neo-latino fiorentino. Titolo: Libro di messer Marco Polo cittadino di Venezia detto Milione

Il viaggio in Oriente descritto dal libro è quello che segue quello compiuto dal padre di Marco, Niccolò Polo, e dallo zio Matteo, mercanti che giunsero alla corte del Gran Khan. Tornati a Venezia, i due mercanti decisero di fare ritorno in Oriente nel 1270 e portarono con sé il giovane Marco. Soggiornando per oltre 17 anni alla corte del Gran Khan, Marco ebbe modo di divenire uomo di fiducia dell'Imperatore mongolo.

Per questo sembra che Marco avesse l'incarico di percorrere varie regioni del continente, in particolare la Cina, assolvendo diversi compiti affidatigli dall'Imperatore. Nel testo vengono descritti sistematicamente diversi paesi d'Oriente e tali descrizioni vengono accompagnate talvolta dal racconto di eventi reali e immaginari. La corte del Gran Khan è rappresentata nell'ampia sezione centrale del libro, in cui vengono esposte le vicende storico-militari del regno mongolo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il Milione, un libro così noto e conosciuto fin dall'infanzia, però non l'ho mai letto, tu Mario l'hai letto?

Bacio.

Maria