mercoledì 6 giugno 2018

La principessa Hao Dong

Camminando per Venezia nelle giornate appena velate dalla nebbia autunnale, seguendo itinerari non percorsi dal flusso continuo dei "foresti", si possono ascoltare gli echi di storie misteriose. Percorrendo calli e campielli si può entrare in un mondo arcano, in luoghi magici dove trascorrere giornate inconsuete.

Uno di questi racconta della Principessa Hao Dong.
Secondo quel che dice Marco Polo stesso, di quei 25 anni trascorsi in viaggio per l’Oriente assieme a suo padre e a suo zio, piu’ di 17 furono passati al servizio dell’imperatore della Cina Kublai Khan, il nipote del più famoso Gengis Khan.
E sembra anche che mentre si trovava alla corte di Kublai, il giovane Marco Polo si sia perdutamente innamorato di una delle figlie dell’imperatore.

Una sera, mentre camminava nei giardini dell' Imperatore, Marco udì un canto così bello e una voce così soave che se ne innamorò perdutamente a tal punto da decidere di chiedere la mano di costei a suo padre, l’Imperatore dell’Impero Celeste.

La bella principessa si chiamava Hao Dong. Di indole dolce e molto riservata, per lungo tempo Hao Dong ricambiò con il suo amore quello del compagno, e ne seguì le vittorie con molta pazienza, attendendo sempre il ritorno dell’amato, quando questo se ne stava lontano anche per mesi. Quando poi Marco Polo dovette far ritorno a Venezia, Hao Dong, per amor suo, rinunciò al suo amato Oriente, e seguì il marito nella Serenissima.
A Venezia la principessa non ebbe però vita facile. Sia per le sue diversità fisiche, ma anche per l’unione non cristiana con Marco.
La principessa visse a Venezia quasi come una reclusa.
L'unica cosa che le restava era il canto con cui aveva conquistato il suo amato e così Hao Dong continuò a cantare le sue melodie orientali e, spesso nelle fresche notti estive, sul ponte davanti alla casa di Marco Polo, si radunavano molti veneziani ad ascoltarla attratti dal canto melodioso che ammaliava e commuoveva.

Nel 1298 Marco Polo venne catturato dai Genovesi. Una delle sorelle del mercante raccontò a Hao Dong che il compagno era morto.
Per il dolore, la principessa si lanciò da una finestra e diede così fine alla sua triste permanenza a Venezia. Si racconta che nella Corte Seconda del Milion si possa udire ancora oggi una voce melodiosa e talvolta al crepuscolo si possa vedere una tenue figura volteggiare dalle alte finestre della corte, con una piccola fiammella azzurra tra le mani.

Della moglie cinese di Marco Polo non esiste documentazione certa. Tuttavia tra il 1998 e il 2002, durante i lavori di ristrutturazione delle fondazioni del Teatro Malibran, costruito sul luogo della casa di Marco Polo distrutta da un incendio nel 1597, furono ritrovati dei resti umani appartenenti ad una donna asiatica. Con gli antichi resti emerse anche un corredo di oggetti orientali, compreso un diadema imperiale che reca lo stemma di Kublai Khan, imperatore della Cina nel tardo 1200.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Venezia sempre bella e misteriosa. Che bella storia, anche se il finale e' triste.....

Ciao Mario

Maria

Bizzi ha detto...

Grazie, molto interessante anche questa sezione di Venezia arcana !

Anonimo ha detto...

Nel 1986 durante la catalogazione di una raccolta delle famiglia Querini, rinvenuta nell'Archivio della villa dei Greci Veneziani Papadopoli a Longara ( di Arcugnano -Vicenza ) una notula contabile del 1300, compilata da un Pallettiere del Rostro del Fontego di nome" Dal Lago" ed indirizzata ai Querini -Colonna addebitava a costoro continui transiti su Peota da corrispondere ai portinari e scariolanti in credito " in quanto dovuti dalla amica cinese che viaggia sempre con Marco Polo"

Anfiteatro Berico ha detto...

I noioso lascito testamentario compilato da Marco Polo a favore e al cospetto della
vedova, la Badoer, non riporteranno mai questa vicenda.Grazie dunque alla magnifica romantica penna che ha divulgato il contesto facendoci sognare.