C'è la luna, quasi piena, che sorge alle 14 e le previsioni danno tempo sereno con ottima visibilità.
Certo è previsto freddo polare, ma questa è un'occasione troppo ghiotta per lasciarmi sfuggire un tramonto nel Lagorai con la luna piena già alta.
Detto e fatto decidiamo di partire, meta Passo Cinque Croci in Val Campele.
Solo una traccia da seguire… a volte nemmeno quella… impronte di cervi, caprioli e lepri che si perdono nel fitto bosco innevato.
Abeti che a fatica portano il peso della neve ghiacciata.
Neve neve neve.
Gli ultimi raggi di sole nell'Aia del Buso donano una luce armoniosa al Cengello, mentre il laghetto del Pian dei Gati assume la luminosità di un cristallo prima del gelo serale e notturno.
Ci fermiamo nei pressi della malga Conseria per un sorso di tè caldo, e poi via verso il Passo Cinque Croci.
Ci fermiamo un attimo per riprendere le forze dopo aver salito un canalino alquanto insidioso e mi giro verso la valle.
Il sole è tramontato ed ora espande i suoi colori sui contrafforti a nord dell'Altopiano di Asiago, mentre a destra le vette più elevate del Lagorai imbruniscono.
Neve neve e ancora neve.
Passo dopo passo sprofondiamo in questo magico e silenzioso mondo.
Silenzio interrotto solo dai rivoli d’acqua che gorgheggiano e si rincorrono sotto il ghiaccio e il manto di neve fresca caduta ieri.
Fa sempre più freddo, ora la morsa della neve e del ghiaccio si fa più serrata e ci costringe a rallentare il passo.
Ma oramai siamo in vista del Passo.
Sul tratto finale con il sole definitivamente tramontato la luce della luna si diffonde rendendo il paesaggio unico.
Bianco e solo bianco.. irreale.. è un posto che ho frequentato decine di volte, ma mai ero riuscito ad osservarlo con i colori del tramonto.
Siamo al Passo e come per incanto ci appare Cima d'Asta in una splendida veste rosa con la luna che occhieggia sopra la vetta.
Pochi minuti che scorrono veloci ma che ci permettono di imprimere nella
nostra mente e nel nostro cuore queste immagini e il silenzio del
"desio".
In questi tempi difficili non dobbiamo rinunciare all’unico lusso che ci è rimasto quello del cammino.
Convinti che ci sia un solo modo per avere delle risposte: camminare.
I colori lentamente si spengono.
E’ quasi notte.
Ora il freddo con il vento è così intenso che ci impedisce di rimanere, costringendoci a scendere in fretta per cercare un riparo.
Laggiù in basso, tra gli abeti intravvediamo la nostra meta: passo dopo passo c’avviciniamo al caldo del rifugio Carlettini.
...certi momenti lasciano una traccia indelebile nel nostro cuore creando in noi
un paesaggio interiore,
come una geografia dell'anima,
dove saranno per sempre evidenti le ombre
di chi ci ha camminato a fianco.
Ritorna a camminare in montagna con me, per perderci ancora tra i silenzi delle vette,
ma anche ritrovarci una volta ancora.