Si segue il sentiero 326 in direzione della splendida Malga Conseria m 1821.
Il sentiero inizia ripido con zig zag fino a quota 1968 quindi spiana fino sotto la malga che si raggiunge con un ultimo dolce strappo.
Le previsioni del tempo davano una giornata divisa in due parti nettamente distinte.
Al mattinio il tempo doveva essere buono mentre dal primo pomeriggio era prevista pioggia alternata a schiarite.
Purtroppo le cose sono andate un pò diversamente..........
ma andiamo per gradi.
Arrivati a malga Conseria abbiamo ripreso la strada forestale del Passo Cinque Croci e ci siamo portati a malga Valsorda I° per una traccia di sentiero nel bosco. Sempre seguendo questa traccia siamo saliti a Passo Val Cion (2.076 m).
Dal Passo Val Cion lungo il sentiero 318 ci siamo diretti alla Forcella di Val Sorda costeggiando i due laghi delle Buse Basse detti anche laghetti di Rocco. Il tempo rimaneva comunque non buono e, come si vede chiaramente nella foto del lago delle buse basse a Cima D'Asta sicuramente già pioveva .

Ma, con il conforto delle previsioni in "real time" di Matteo, abbiamo deciso di continuare dandoci degli obiettivi possibili a seconda dell'evoluzione meteo.
1° obiettivo: Forcella di Val Sorda (2.256 m), che abbiamo raggiunto dopo una decina di minuti trovando la sorpresa della neve.

Arrivati alla Forcella, e vista la situazione meteo abbiamo deciso di proseguire fino alla Forcella di Val Moena.
Purtroppo la segnaletica era stata spezzata e così non ci siamo accorti della scorciatoia che segue il vecchio sentiero militare ( 317) nella pietraia.
Abbiamo preso così il sentiero 318 che perdendo quota (2.182 m) ci ha fatto anche perdere del tempo prezioso.

Seguiamo quindi il sentiero 318 lastricato che ci ricorda ancora una volta come la catena del Lagorai sia stata teatro di duri combattimenti in quota durante la Grande Guerra e....

Con un traversone sull'impervia pietraia, seguendo le tracce della vecchia strada militare, raggiungiamo finalmente la Forcella di Val Moena m 2294.

Scattiamo una carrettata di foto, nella speranza che almeno una possa rendere, almeno in minima parte, questi colori ma.....
Dalla forcella il panorama è davvero ampio; a destra una crestina rocciosa si collega al Cimon del Terzo e alla Busa Grana mentre sotto di noi si apre la bella Valle delle Stue, in cui occhieggia il Lago delle Stellune.


Le difficoltà sono di 1° grado e conviene avere piè fermo e una certa esperienza di montagna: si deve arrampicare qua e là per superare i tratti più ripidi o stretti, tra un roccione e l'altro, gli appigli però sono numerosi.

Superata la ripida spalla il sentiero "spiana" su una surreale pietraia sotto la cima, che prelude allo strappo finale, col sentiero ancora a zig zag che risale facile gli ultimi sfasciumi. (come si vede dalla foto d'archivio a destra)
Siamo a poche centinaia di metri dalla vetta, ma Matteo, che è rimasto alla Forcella con i nostri zaini, ci richiama a gran voce perché il tempo sta velocemente peggiorando.

Ridiscesi alla Forcella di Val Moena, prendiamo il vecchio sentiero militare (317 CAi) che attraverso lo sfasciume ci riporta in breve alla Forcella di Valsorda.
Da questo punto in poi la pioggia ci accompagnerà per tutto il percorso di ritorno.
Una pioggia lieve e continua, senza azioni temporalesche, che ci permetterà nella più' assoluta solitudine di assaporare e godere di queste montagne così uniche ed affascinanti e così lontane dalle loro sorelle più note e frequentate come le dolomiti.

La traccia GPS (in giallo) di una parte del percorso fatto, dove si vede chiaramente sia il punto in cui abbiamo rinunciato a proseguire, sia la variante del 317 che viene correttamente segnata nella cartina della Tabacco 014 - Val di Fiemme, mentre nella Kompass 626 non risulta neppure segnata come traccia in nero.
Ciao Mario.. che bella escursione, ma quante ore di cammino? Peccato proprio per il tempo non tanto bello anche se, quando sei lassù, apprezzi ugualmente i vari paesaggi che puoi vedere...
RispondiEliminaAly
hai molte trace gps del lagorai?
RispondiEliminaqualcosina, ma non sono molti anni che uso il GPS e che soprattutto registro la traccia dell'escursione.
RispondiEliminaCiao Mario.
RispondiEliminaAvete scelto il modo migliore per ricordare Giorgio. Mi piace pensarLo accanto a Voi per tutta la lunga e dura salita e sono convito che era realmente assieme a Voi.
Remigio