lunedì 16 maggio 2011

Rifugio Casentini e l'Orrido di Botri

Sopra Bagni di Lucca, nell’alta valle del Torrente Fegana, a 1.242 m s.l.m. e in prossimità della Riserva Naturale dell’Orrido di Botri, sorge il Rifugio Casentini. Realizzato dal Corpo Forestale dello Stato nel 1935 è stato recentemente ristrutturato dalla Comunità Montana e funziona come ristorante con sale interne e tavoli esterni, servizio di campeggio con piazzole attrezzate, e come accoglienza e supporto a gruppi di escursionisti.Nell’area attrezzata è possibile campeggiare nelle piazzole con a disposizione servizi igienici, docce, energia elettrica.

Il Rifugio posto lungo la strada Ducale di Maria Luisa, inaugurata nel 1823 per congiungere il Ducato di Lucca con quello di Modena attraverso Foce a Giovo, offre una stupenda vista sulla catena appenninica tosco-emiliana e in particolare sul Monte Rondinaio (m. 1.964), su Femminamorta (m. 1.881) , Alpe Tre Potenze (m. 1.940) ed è circondato da un ambiente incontaminato.
Faggete, pinete e pascoli si alternano e si sfumano nelle “nude” del crinale con una affascinante ricchezza vegetazionale e faunistica.

Il Casentini è punto di partenza ideale per le classiche escursioni notevolmente impegnative di questo tratto dell’Appennino, mentre per coloro che hanno a disposizione solamente qualche ora sono possibili percorsi più brevi ma altrettanto suggestivi.

Assieme al Rifugio di Fontana a Troghi, e al Centro di Accoglienza di Ponte a Gaio è meta fondamentale per visite e osservazioni sull’Orrido di Botri.
L'Orrido è un canyon, forse uno dei più affascinanti ed incantevoli di tutta l'Italia; un'aspra ed imponente gola calcarea con ripide pareti scavate in profondità dalle fredde acquee del torrente Rio Pelago.

Il torrente scorre nel fondo del canalone incassato tra due pareti di roccia, alte diverse centinaia di metri, pressoché verticali ed in alcuni punti vicine pochi metri una dall'altra.
Il canyon si inserisce in un paesaggio appenninico caratterizzato da ambienti rupestri ed estese faggete, dominato dalle cime del monte Rondinaio e delle Tre Potenze.

L'importanza naturalistica dell'Orrido sta nell'essere un "libro aperto" sulla formazione geologica toscana, nel presentare importanti endemismi e rarità botaniche, nonché ospitare l'Aquila Reale, simbolo di questa incantevole riserva naturale istituita nel lontano 1971 dalla Regione Toscana.

La presenza dell’uomo nel corso degli anni non ha intaccato questo incantevole paesaggio, sia per la non facile accessibilità, sia perché anche il più facile sentiero risulta comunque impervio e scosceso, e dove è possibile ancora oggi incontrare una flora e fauna estremamente interessante e ricca.

Per la tutela dell'ambiente naturale e per l'incolumità degli escursionisti, la Riserva è aperta solamente da giugno a settembre. In attesa di ritornarci nel periodo di apertura, decidiamo allora per una escursione con partenza dal rifugio Casentini: l'Anello dell'Orrido di Botri chiamato anche la Cornice dell'Orrido

Una camminata, attraversando la vegetazione a faggeta con qualche (orribile) rimboschimento a conifera, per affacciarsi dall'alto sulle pareti scoscese dell'Orrido di Botri, per conoscerne la storia geologica e della sua formazione, così come la storia vissuta dai pastori che numerosi nelle epoche passate hanno pascolato qui le loro greggi.
 Un'occasione unica per fare conoscenza con l'ambiente selvaggio di questa porzione di Appennino.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao.. ma tutto questo te lo ha illustrato Carletto ????? Come sempre sarei voluta venire con voi.. ma il lavoro... :-(
Bellissimo, però, leggere qualcosa della mia zona. Un abbraccio, Aly

mario ha detto...

@Aly: ma ti sembra che Carletto abbia la voglia di spiegarmi tutte queste cose quando andiamo per boschi ?
L'unica è la Daniela che si impegna in questo senso ed è Lei che mi fa sempre più innamorare della Garfagnana.
Bellissima e ogni volta sempre più affascinante.

Anonimo ha detto...

in effetti mi sembrava strano ma, non si sa mai, le cose possono cambiare...
un amore veloce... rimani sempre poche ore in questi luoghi, devi rimediare...
un abbraccio, Aly

Anonimo ha detto...

W il lupo. Ne ho visto qualcuno da quelle parti sono bellissimi e nn sono pericolosi come vogliono farci credere I cacciatori. Il Vero pericolo per LA biodiversita sono propio I cacciatori con I loro siatemi di bracconaggio e tutta l immondizia e cartucce che lasciano nei boschi