martedì 12 febbraio 2008

In ricordo di mio padre



Te ne sei andato una sera, nel cuore ancora il brusio delle nostre parole, hai visto la vita sparire
lasciando a poco a poco un abbraccio di lumi.
Non ci siamo neppure salutati, e neppure ti ho "accompagnato" verso un'altra vita.
Tutto lasciato lì così come un sentiero in montagna che si interrompesse all'improvviso e sparisse nel vuoto lasciandomi solo con un angoscia senza risposte..
Difficile capire, accettare..

Sei scivolato dalla vita alla morte in silenzio.
Quel silenzio che la tua lunga malattia ti aveva imposto, obbligato e costretto.
Quella malattia che non era riuscita a rubarti gli occhi, il cuore e l'anima,
ti ha però obbligato lentamente all'immobilità e al silenzio, togliendoti da ultimo
anche la possibilità dei ricordi.
Quel silenzio e quella immobilità che non ci ha più permesso di comunicare con te negli ultimi giorni della tua presenza tra di noi.


Sono passati anni eppure mi accorgo sempre più frequentemente
che ci sono paesaggi interiori che si svelano lentamente tra i ricordi di una vita vissuta a margine della tua, mentre altri ritornano con la forza di un fuoco che si accende con fatica tra la legna ancora umida di pianto.


Momenti che ritornano a ricordarmi che non siamo mai soli ad attraversare l'inverno, neppure quando non ci sono più pagine da strappare, momenti duri e scomodi da ridipingere, .... rapporti da chiudere definitivamente ed altri da riaprire.

Oggi mi sembra come se il tempo passato sia una distanza ricoperta da mille fotografie di cui io ne possiedo e ricordo solo una minima parte.

Qualcuna in cui i colori si sono prima affievoliti e poi persi negli occhi di un ragazzo che non sapeva ancora interpretare quel tuo tenero sentimento così bene espresso dal tuo capo leggermente reclinato verso di me e dalla mano sulla spalla quasi a proteggere l'oggetto del tuo amore.
Questa, tra le altre di noi due, mi sembra sin troppo bella per poter essere stata vera, eppure eri lì come sempre accanto a me come lo sei ora.

E i tuoi silenzi capaci più di mille parole taciute di illuminare quel sentiero interiore che oggi, ancora una volta, mi riporta lentamente a te.