sabato 15 dicembre 2018

Malghe e capitelli a Caltrano

Il territorio montano del comune di Caltrano è un sito di grande valore paesaggistico, culturale e storico.
La zona si estende su un vasto territorio, alla quota di 1200 m quasi pianeggiante,  che va dal monte Paù, al confine con Cogollo del Cengio, ad ovest fino ai confini con il paese di Calvene ad est, e a nord con alcuni paesi Cesuna e Roana) che fanno parte dell'altopiano di Asiago.

Attraversando prati, pascoli e boschi di può godere di un suggestivo panorama che abbraccia gran parte della pianura veneta, e nelle giornate di cielo limpido si può vedere ad occhio nudo il campanile di S. Marco a Venezia, la laguna ed il mare Adriatico. Camminando nei sentieri che corrono lungo il perimetro comunale si possono ancora scorgere cippi, lapidi e grandi massi che recano incisi segni confinari e date di poco successive alla dissoluzione della Repubblica di Venezia (1797).

 Il territorio è disseminato anche da numerosi  reperti bellici della prima guerra mondiale quali trincee, postazioni di artiglieria, vasche di approvvigionamento idrico, fortini ed una miriade di gallerie e di ripari.
 Anche se il territorio di Caltrano non fu interessato direttamente dagli scontri,
tuttavia, per il possibile sfondamento della prima linea che, dopo la strafexpedition del 1916 era arretrata  (Monte Zovetto), indusse lo Stato Maggiore ad erigere una seconda linea di difesa.

Linea trincerata progettata e messa in opera lungo la dorsale occidentale di cima Fonte e del Paù sino alla bocchetta omonima. Tra i due monti sorsero una serie di postazioni fortificate oltre ad infrastrutture quali strade, piazzole per l'artiglieria, terrazzamenti con casermette e stazioni funiviarie, ivi compresa la famosa "Strada del Generale" con l'annessa imponente fortificazione sui risvolti meridionali del monte Paù ai piedi delle rocce del massiccio montano, e al riparo da eventuali bombardamenti austriaci.

 
Attualmente resta ben poco di queste importanti vicende, anche se, grazie all'opera di volontari e del comune di Caltrano sono state posizionate alcune tabelle in legno con la descrizione dei reperti bellici e arricchite da brevi racconti militari.
 Negli anni del dopoguerra la montagna è stata largamente sfruttata come pascolo per il bestiame nei mesi estivi e come fonte di legna da ardere. Attualmente la zona gode di una importante attrattiva turistica, in quanto sul territorio sono ancora attive ben 7 malghe che svolgono il loro lavoro nel rispetto della tradizione vicentina e veneta. Oltre ai prodotti tipici come latticini e derivati il comune incentiva i gestori delle malghe a farsi carico anche dell'attività di agriturismo.

Questo scenario offre al turista oltre a molti percorsi per trekking e bike anche alcune malghe con attività di agriturismo raggiungibili con auto per persone con scarsa mobilità.
Molto conosciuto ed apprezzato è il percorso denominato “giro delle malghe”, il quale tocca tutte le malghe comunali e dal quale si può ammirare un panorama senza eguali, e che in inverno si trasforma in pista da sci di fondo.

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