martedì 17 giugno 2008

Boletus pinicola (o B. pinophilus)

Sappiamo bene che si va a funghi per tanti e diversi motivi.
E i "malati di porcini", come il sottoscritto, non fanno eccezione.
Ma, se vi fosse concesso di poter chiedere a ciascuno di questi "malati" il perché di questa ossessiva ricerca, ciascuno tenterebbe di spiegarne il motivo facendo sempre riferimento a quella esperienza emozionale unica che si prova quando ci si trova difronte ad un porcino.
E il tuffo al cuore che avvertiamo, quando nel bosco avvistiamo un boletus pinicola, è davvero qualcosa di ancora più speciale e unico.
La sua scoperta tra i mirtilli, o seminascosto nel sottobosco di un'abetaia, grosso, esteticamente bello e coperto da un cappello dalle sfumature calde del rosso, ci rende subito protagonisti di una fiaba.

E il B. pinicola, più degli altri tre suoi fratelli (B. edulis, B. aestivalis e B. aereus), è in grado di farci provare emozioni fortissime perché richiede una particolare e precisa esperienza di ricerca: dall'immersione nel bosco ancora relativamente silenzioso e poco frequentato, alla concentrazione e al piacere del gioco che richiede la sua "caccia", dalla capacità investigativa che ci porta ad interpretare ogni segnale che il bosco offre, alla soddisfazione estetica che ci provoca il momento del suo ritrovamento.

Il nome pinicola o pinophilus può trarci in inganno circa gli ambienti dove cresce questo splendido porcino. Infatti, non serve conoscere il latino per comprendere che il suo nome scientifico fa riferimento ad un albero specifico del bosco: il pino.
Eppure il nostro boleto non ha preferenze così specifiche, potendo crescere sia sotto conifere (abeti e pini), sia anche (e in particola modo al centro-sud) sotto le latifoglie, amando in particolar modo faggi e castagni.
Non è facile però fare raccolte copiose di questo boleto per cui è bene ricordarci e memorizzare bene le zone che in passato ci hanno permesso di riempire il nostro cesto. Questi luoghi privilegiati sono detti "fungaie" e sono anche il segreto di molti cercatori.

Il B. pinicola è sicuramente meno aromatico e gastronomicamente meno apprezzato degli altri tre suoi fratelli, ma in compenso gode sempre di ottima salute, difficilmente è larvato ed ha una carne "serbevole" (in grado cioè di conservarsi nel tempo fresca e soda), caratteristiche che lo rendono ugualmente apprezzato anche in cucina.
L'aroma del pinicola anche se, come abbiamo detto, meno intenso di quello delle altre tre specie, ha una caratteristica nota di "fruttato" che lo rende particolarmente adatto ad essere abbinato al pesce.


Mazzancolle marinate all'aspretto di ciliegie su crudità di boletus pinicola

ingredienti:

16 mazzancolle
2 boletus pinicola
aspretto di ciliegie
1 limone
sale, pepe e prezzemolo
alcune ciliegie


Lavate i Gamberoni (che naturalmente dovranno essere freschissimi) ,
tagliateli lungo la parte dorsale per togliere l'intestino e per poterli aprire a libro.
Poneteli a marinare per non più di 10'  nell'aspretto di ciliegie con sale minerale e pepe.

Nel frattempo tagliate i pinicola a fettine sottili e disponetele nel piatto.
Spennellatele con la vinagrette (limone, sale, pepe  e olio extra di oliva)


Disponete a croce i gamberoni nappandoli ancora con qualche cucchiaio di aspretto e
decorando infine con delle ciliegie crude tagliate a spicchi e del prezzemolo fresco tritato.

BUON APPETITO 





1 commento:

luca ha detto...

Questa ricetta la devo proprio provare... Alla fine lo hai trovato anche tu! Sei impeccabile nelle descrizioni micologiche e naturalistiche.
Complimenti!
Luca