lunedì 31 ottobre 2011

Hygrocybe punicea

Dopo le piogge abbondanti della scorsa settimana era logico aspettarsi la loro comparsa nei prati di montagna.
Arrivano sempre dopo la "buttata alpina" di fine estate, quasi sempre a cavallo tra luna piena di settembre e quella nuova di ottobre, segnando anche l'approssimarsi dell'ultimo walzer di fine stagione (micologica).

Gli Hygrocybe punicea (Fr.:Fr.) P. Kumm. sono, almeno dalle nostre parti, l'ultimo fungo cercato e ricercato per la sua delicatezza ed eccellenza in cucina:
  • tagliatelle al sugo di Punicea,
  • o il tortino ripieno di igrofori scarlatti con salsa di caprino e yogurt,  
sono alcune tra le ricette più sfiziose e saporite che questi particolari funghi ci permettono in cucina.
Il solito giro di telefonate che confermano le nascite, le discussioni con gli amici suoi patri migliori da "battere", .............e poi al mattino seguente si parte.
Non serve fare una alzataccia perché le migliori zone di raccolta distano poco più di una mezz'ora d'auto.



Così, dopo la colazione al solito bar lungo la strada, deviamo dalla provinciale e entriamo in un mondo incantato............. dove la strada in leggera salita e le curve continue non ti permettono la velocità.
 Così l'andatura lenta ti concede uno sguardo diverso, che ti permette di vedere i colori di una natura esplosiva e di coglierne tutte le sfumature.

Il viaggio, sempre più piacevole, diventa allora anche un viaggio interiore alla ricerca dei colori della nostra anima che sanno dare luce ai nostri pensieri più intimi.
Finalmente si raggiunge la malga con i suoi prati.
Bisogna cercare nei prati non pascolati e non concimati perché questi funghi dai colori autunnali sgargianti non amano la nitrificazione dei terreni causata dalle concimazioni (sia naturali che chimiche).

La ricerca è "certosina" , il passo è lento e misurato tanto è difficile vederli tra l'erba alta.
E in questa ricerca il tempo sembra fermarsi, i minuti e le ore passano lente e i pensieri hanno il tempo di affacciarsi e di irrompere nella mente con un turbinio simile al mare in burrasca.
Ma loro sono lì, perfettamente mimetizzati tra gli steli dell'erba che aspettano pazientemente che i pensieri finiscano, e che l'occhio ritrovi il giusto acume per visualizzarli.

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