martedì 8 settembre 2009

Le malghe dell' Altipiano


…Le vecchie casare di tronchi che restavano nel ricordo dell’infanzia costruite con il nordico e antico sistema bloch-bau (abeti squadrati e incastrati agli angoli) ora sono quasi tutte sostituite con fabbricati in muratura, che però mantengono lo stesso schema e orientamento… A sinistra il vano per la refrigerazione del latte e l'affioramento della panna, la conservazione del burro; a destra il vano per la lavorazione del latte.
Difronte o di lato a questo fabbricato un altro con la stanza della salagione e la lavorazione del formaggio nei primi quindici giorni, a sinistra il vano per la conservazione e la stagionatura fino a settembre; sopra le stanze per la famiglia del malghese e gli aiutanti" *

Oggi sono risalito per la vecchia strada che M. Rigoni Stern faceva da ragazzo con suo padre per visitare le malghe più belle dell'Altipiano.
Certo ora le malghe sono quasi tutte ristrutturate ed hanno la corrente elettrica e l'acqua corrente, cose impensabili fino a 50 anni fa.
Ma i problemi che i malgari devono affrontare sono rimasti sempre gli stessi; da un lato il controllo del bosco affinché non invada la zona di pascolo, che va possibilmente allargata ma soprattutto mantenuta libera da arbusti, cespugli ed erbe infestanti come il nardo, il senecio, il cirsio spinoso, le felci e il velenoso veratro.

L'altro grave problema che devono affrontare è quello dell’approvvigionamento idrico. Ciò è dovuto in parte alle particolari condizioni climatiche: in genere le precipitazioni sono elevate, però le piogge estive sono scarse. Anche il substrato geologico, di natura calcarea, è all’origine della povertà d’acqua che si perde rapidamente nel sottosuolo per fenomeni carsici.
Di norma l’abbeveraggio degli animali viene eseguito mediante pozze d’alpeggio. La pozza d’alpeggio è tipica dei pascoli prealpini che si trovano su questi tipi di substrati calcarei.
I pastori, in passato, realizzavano delle pozze in terra battuta generalmente a forma circolare, stendendo degli strati sovrapposti di argilla e foglie di faggio ben compattate dal calpestio dei bovini.
Le pozze per raccogliere l’acqua piovana e abbeverare le mandrie sono un elemento importante per l’allevamento ma anche per il paesaggio rupestre. Questi invasi punteggiano i pascoli assolvendo una funzione primaria tanto da essere battezzate con un nome: Pozza Gioconda, Pozza del prato, Pozzona.

* M Rigoni Stern, Amore di Confine, Einaudi ed.

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