E come un'isola ha saputo conservare nel tempo tradizioni che si perdono nelle antiche memorie dei primi viaggiatori.
Questi luoghi sono conosciuti fin dai primi anni dell'Impero Romano, perché tra questi boschi passava la Via Claudia Augusta Altinate, importante collegamento tra la laguna veneta e le regioni danubiane.
D'estate è stupendo perdersi per ore tra i lariceti e le abetaie che si arrampicano sulla roccia grigia dei Lagorai, la più selvaggia catena montuosa dell'arco alpino, dove l'antropizzazione è ancora una piccola minoranza in un ambiente naturale selvaggio e primitivo, di rara bellezza.
Ma è durante la stagione invernale che l'altopiano rivela i suoi tesori: scorci e paesaggi straordinari, in tutto e per tutto simili ai panorami estremi delle regioni artiche, che trasformano questo angolo di Alpi in una piccola Alaska.
E una volta saliti dall'altopiano del Tesino verso il Passo Brocon che permette il transito verso la valle del Vanoi e da questa al Primiero, è inevitabile avvertire il desiderio di scoprire, a piedi con le racchette da neve, qualcuno dei sentieri che, seguendo crinali sempre dolci, consentono di godere senza sforzi eccessivi di questo magnifico ambiente alpino.
L’area di Passo Brocon, di indubbio valore naturalistico (il toponimo infatti deriva dalla pianta dell'erica carnea, volgarmente chiamata “Brocon”), con i suoi pascoli aperti e le sue malghe in ambiente forestale d’alta quota, si presenta d’inverno con un punto panoramico straordinario:monte Coppolo
Da notare che il Coppolo è un massiccio calcareo isolato che geologicamente non ha nulla a che fare con il Lagorai.
Poiché proprio il passo è interessato dalla grande faglia strutturale della Valsugana, che separa le strutture calcaree prealpine (Asiago e Grappa) e le retrostanti Coppolo e Vette Feltrine, dall'area dolomitica, interessata nel settore sud-ovest dalla vasta inclusione porfirica del Lagorai e granitica di Cima d'Asta.
Dal Passo si segue la traccia battuta tracciata a fianco di quella della pista da fondo verso la malga Arpaco. L'orientamento non pone problemi, il Coppolo è ben visibile a sud del passo Brocon e la montagna è apparentemente a portata di mano senza difficoltà.
Prima di raggiungere la malga si gira a destra verso Valarica e la casetta della forestale che si appoggiano sull'ampio costone della dorsale.
Ora dobbiamo affrontare una ripida rampa che ci porta con due strappi impegnativi alla piramidale cima dalla quale si gode di un panorama a 360°.
3 commenti:
Il monte Coppolo è la Montagna di Lamon. Per i lamonesi è La Montagna, una sorta di protettrice, un luogo di culto, dove la lamonesità si esalta. Talvolta dall'aereo, se la rotta è quella giusta si vede, stentorea, spiccare così maestoso tra altre leggendarie vette. Ci dicono che non fa parte nè del Lagorai nè delle vette feltrine, sta nel mezzo, uguale a sè stesso appartenente a nessun gruppo o catena, esattamente come i lamonesi, nel mezzo. Lo amiamo e ne siamo gelosi, orgogliosi.
grazie per la precisione.
So che esiste un sentiero alquanto impegnativo che partendo dall'Albergo "Al Tajol" (dopo aver oltrepassato il centro di Lamon) si inerpica per il versante est della cime fino ad una vecchia ferrata, ora dismessa, che raggiunge la vetta del Coppolo di Lamon.
Dovrò assolutamente provarlo agli inizi di questa estate.
Il versante è quello Sud, sale fino a circa 1800 mt per poi restare, quasi pianeggiante, lungo tutta la larghezza della montagna. Da qui esistono due passaggi per salire in vetta: uno circa a metà, l'altro in corrispondenza della cosiddetta "Mezzaluna".
Posta un commento