Ricostruire la storia di quello che è ora definito come il Litorale Nord della Laguna di Venezia è un'avventura difficile e per certi versi affascinante: se, infatti, per Lio Piccolo esistono testimonianze risalenti all'epoca romana (come i recenti resti di splendidi pavimenti a mosaico) località come Ca' Savio, Le Mesole, Saccagnana, Punta Sabbioni e Treporti hanno origine recentissima.
L'intero Litorale è legato infatti alla continua evoluzione dell'assetto idrogeologico,in buona parte per opera dei suoi due fiumi principali il Piave e il Sile; una combinazione di acque e terre che ne ha sempre determinato la nascita e il destino.
Una volta partiti dalla Chiesa di Cavallino costeggiamo il lato nord della penisola, lungo il canale Pordelio che separa per tutta la sua lunghezza da est a ovest il litorale del Cavallino da Treporti.
Pedaliamo leggeri fino all'incrocio dove, prendendo a destra, superiamo il ponte che ci conduce a Treporti, piccolo centro abitato che prende il nome dall'antica presenza di tre bocche di porto ora scomparse, con la sua chiesetta dai due caratteristici campanili.
Dopo aver superato il paese con qualche curva, si attraversa un altro ponte e, all'altezza del cimitero, si va a destra continuando a pedalare lungo l'argine.
Svoltando a sinistra per seguire le indicazioni per Lio Piccolo si incontra la suggestiva Corte del Prà in località Saccagnana, sulla quale si affacciano basse case coloniche, un’elegante villa rustica e un’antica chiesetta e dove potrà capitarvi di incontrare qualche anziano seduto davanti all'uscio che, scrutandovi con aria diffidente, vi darà la sensazione di essere un intruso che entra in casa altrui senza essere invitato.
Oltrepassando quest’aia pittoresca, che il tempo sembra non aver minimamente scalfito, la stradina che si snoda lungo gli argini diventa una striscia sempre più stretta ed il paesaggio cambia improvvisamente.
Vi troverete immersi in un ambiente lagunare, caratterizzato dall’importante presenza di valli da pesca, barene ed orti, tipici di questa particolare zona della laguna in mezzo ad un paesaggio che separa in maniera netta le zone salmastre di barena, dalle zone tranquille d'acqua dolce.
Inoltrandovi in questo mondo, che si fa via via sempre più suggestivo e fiabesco, vi sembrerà di scivolare a pelo d’acqua, con la stessa eleganza e delicatezza dei molti abitanti della laguna che vi capiterà di incrociare: garzette, germani, folaghe, aironi… e i cavalieri d'Italia, agili uccelli dalle zampette lunghe e rosse e dalla livrea bianca e nera.
Dopo poco, dove la barena si allarga, compare lo sperduto borgo di Lio Piccolo, un luogo fuori dal tempo, simile a un paesaggio segreto e abbandonato, con la sua chiesetta seicentesca dedicata (stranamente) a S. Maria della Neve, davanti alla quale resiste un vecchio frutteto di giuggioli, la piazzetta su cui si affacciano poche case, alcune delle quali ancora oggi abitate, e il Palazzetto Boldù (nobile famiglia veneziana) del XVII secolo.
Da qui si può proseguire ancora un poco, inoltrandosi lungo gli argini delle Valli Paleazza, Olivari, dove, alla percezione di disordine e abbandono di molte abitazioni fa da contrappunto la geometria delle peschiere e dei curatissimi orti “mazzuolati” (disposti su dossi per metterli al riparo dalla bora), dove l’aria e il suolo salmastro favoriscono la coltivazione di squisite primizie di stagione come i carciofini (castraure), gli asparagi e le zucchine.
Partenza: hotel Righetto - Cavallino
Arrivo: Lio Piccolo
Distanza: 20 km
Tipo: strada asfaltata
Difficoltà: facile
2 commenti:
Ciao Mario,
che belle descrizioni e che belle immagini!
Sembrano davvero posti da favola!
Percorrerli in bici credo sia il modo migliore per "esserci dentro" e vivere in pieno l'atmosfera che vi si respira.
Non mi sembra che si debbano superare grandi dislivelli (he he he), al massimo si dovra' contrastare la spinta del vento quindi.... si puo' fare, senza particolari allenamenti....
Ciao Elfo della laguna!
Maria
...e allora non resta che programmare per un weekend lungo...
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