Nel fine settimana ero raffreddato e stanco, certamente non una situazione ottimale per un'uscita tra le cime oramai completamente senza neve.
La cosa migliore era restare a casa davanti al fuoco della stufa a legna con un buon libro da leggere e una tazza di tisana agli agrumi e spezie alternata con qualche bicchiere di spremuta di arance.
Dopo un pò il profumo di arancia si era diffuso per casa, e con esso i ricordi del Natale di quando ero piccolo e anche di tombola. Certo perchè le sere che precedevano e seguivano il Natale erano contrassegnate dal gioco della tombola o da interminabili partite a carte (scopa).
Ricordo come un flash il cesto di frutta secca sul tavolo della cucina insieme alle arance e ai mandarini, e il panettone che mio padre apriva pieno di canditi colorati, mentre io, e mio cugino stavamo davanti alla stufa appoggiando le scorze degli agrumi sopra alla piastra calda per "fare profumo".
Questa atmosfera piena di profumi e di ricordi mi ha indotto a tentare di provare una ricetta di mio fratello: le scorze di arancia candite.
Ho tagliato a pezzetti e a striscioline le bucce spesse delle arance non trattate che avevo precedentemente spremuto, e le ho pesate.
Ho messo a parte la stessa quantità di zucchero del peso delle scorze, dopodiché le ho messe in una pentola ricoprendole completamente di acqua fredda. Portate a bollore le ho fatte bollire per 3 minuti ed ho spento il fuoco.
Dopo averle lasciate raffreddare, le ho scolate e buttato l‘acqua della bollitura.
Ho riempito la pentola nuovamente con acqua fredda ed ho ripetuto l’operazione per altre 2 volte, al fine di togliere l’amaro delle bucce.
Finita la terza bollitura, ho scolato l’acqua e una volta buttata ho lasciato asciugare per bene le scorze.
Ho messo 1/3 dello zucchero pesato in una padella antiaderente assieme ad un mezzo bicchere di acqua calda. Ho lasciato sciogliere lo zucchero e poi ho aggiunto e le ho fatte sobollire piano piano per un paio d'ore a fuoco basso (in quanto lo zucchero non deve mai scurirsi e caramellare ma solamnte addensarsi).
Una volta che lo sciroppo di zucchero è stato tutto assorbito dalle bucce, ho spento il fuoco e lasciato riposare il tutto per altre due ore. Poi ho aggiunto un altro terzo dello zucchero pesato assieme a mezzo bicchiere di acqua calda e ho ripreso la cottura, sempre a fuoco basso fino a quando lo zucchero è stato nuovamente assorbito tutto.
Terminata la cottura, ho messo le bucce ad asciugare in un foglio di carta da forno per quattro giorni, finchè non erano completamente asciutte.
Alla fine ne è uscito un dessert:
mousse di ribes e mirtilli rossi
con scorzette di arance candite e
bicchierino di grappa al pino mugo e miele
2 commenti:
Beh Mario, benche' "malato e stanco" ti sei dato da fare!
Se poi ti sei gustato il dessert, sicuramente hai fatto un pieno di gusto e di "energia"
Anch'io ho ricordi di tombole, scope e scorzette di mandarino sulla stufa.
Belle atmosfere e buoni profumi!
ciao ciao
Maria
...e quelle scorzette di arance candite,mangiate con te ad alta quota...GRAZIE... Vane.
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