sabato 9 luglio 2016

Valles: Malga Fane al Lago Selvaggio

Da Rio pusteria, dopo aver raggiunto Valles, al limite del paese si trova un grande parcheggio sulla sinistra da dove un bus navetta ci porterà ad un successivo parcheggio a monte.
Da questo in pochi minuti raggiungeremo Malga Fane. Idilliaco conglomerato di costruzioni alpestri circondato da verdeggianti prati dove, per un momento, sembra che il tempo si sia fermato.


Da qui parte la nostra escursione che inizialmente ci porta a costeggiare l'ombrosa Schramme, la stretta gola del rio Valles,  fino ad un bivio. Fa molto caldo. Oltre la gola la valle s'apre d'incanto: una distesa ondulata di verde dalla quale emergono severi monti che sfiorano, e spesso oltrepassano, i tremila metri! Continuando dritti si sale al rifugio Brixen mentre noi prendendo il sentiero  a sinistra risaliremo la valle del Seebach.

Queste remote montagne, percorse anche da una ben segnalata Alta Via, offrono panorami incantevoli e sono ancora poco frequentate, nonostante una rete di ottimi sentieri  consenta di visitarle assaporandone colori e silenzi interrotti  dai segnali d'allarme delle marmotte mentre sui ripidi e verdi pendii si può avere anche la fortuna di notare l'evoluzione di un' aquila. 

Arrivati alla malga Labesebenalm (2.138 mt) non si vede ancora nessuno e nel frattempo il cielo si sta popolando sempre più di nubi. Camminiamo su estesi pascoli e a 2475 metri proseguiamo lungo il sentiero che sale a destra.   Durante una breve pausa mi siedo ad ascoltare il silenzio di questi luoghi molto diversi dal brusio e dal ciociare che oramai accompagnano molti sentieri delle dolomiti in questo periodo. Superiamo senza alcuna difficoltà il breve tratto di sentiero attrezzato che taglia il ripido pendio erboso che precipita nel Seebach. Siamo in vistas del Lago Selvaggio.

Osserviamo, al di là del lago la biforcuta cima della Wilde Kreuzspitze (Picco della Croce  3.135 mt) ancora abbondantemente innevata, come pure la sella del Rauhtaljoch a 2.800 mt. Peccato si poteva anche tentare l'ascesa alla vetta ma la neve è troppa e quasi tutti tornano indietro.
Decidiamo di calarci sulla sponda sud del lago dove, il colore dell'acqua verde smeraldo, è ammaliante, è un'acqua che attira.. Un ultimo sguardo a questo splendido gioiello incastonato tra verdi praterie alpine e, a malincuore, riprendiamo il sentiero dell'andata.

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