lunedì 19 ottobre 2015

Autunno

Chiudo per un istante gli occhi e mi rivedo seduto nella piccola seggiolina, costruita e regalatami dal nonno, sugli scalini della vecchia casa colonica a godermi gli ultimi raggi trasversali di sole. Il mio sguardo rivolto già da allora alle montagne imbiancate dalla Brüskalan, la prima neve di ottobre come la chiamava M. Rigoni Stern. L'aria si è fatta frizzantina, il cielo è più terso e il calore dell'estate ci sta lentamente lasciando. Le foglie sugli alberi si tingono di rosso, giallo e oro e con una passaggiata in collina respiriamo l'odore acre della legna bruciata nei primi camini accesi.

E' arrivato il tempo delle castagne, delle zucche, dei pomeriggi baciati da malinconici tramonti al profumo delle tisane con Melé speziato di cannella, chiodi di garofano e anice stellato: è arrivato l'autunno! Nei miei ricordi l’autunno è profumato e dai colori decisi, come quelli di un tramonto. Un pigro arrivederci al caldo, un sorpreso benvenuto ai primi freddi.

Una volta, quando i ritmi della natura da sempre dettavano il ritmo della vita, questo era il tempo dell'ultimo raccolto, il tempo in cui i campi erano svuotati di tutti i loro frutti, accantonati per l'inverno. Era per questo un momento di ringraziamento e non a caso nella cultura anglosassone in questo periodo cade il giorno di Thanksgiving (la Festa del Ringraziamento), in cui per tradizione le famiglie si riuniscono per consumare cibi tipici della stagione e ringraziare di tutto questo.

Era questo il momento di cibi che riscaldavano la nostra anima e il nostro cuore come la zucca, le castagne, mele, uva, condite da spezie profumate, come cannella, noce moscata e chiodi di garofano. Si brindava e ci riscaldavamo con bevande come il vino rosso novello, o come tisana calda speziata (vin brulé) assaporando gli aromi sprigionati dalla natura, e dai boschi.

Era, e lo è ancora di più ora, un tempo ideale per pensare, per soppesare e preparare il terreno all'accettazione di tutto ciò che di positivo abbiamo elargito e che di negativo dovremo lasciare andare nella nostra vita.

La pioggia nelle sere di autunno inganna, sembra solo acqua ed invece è piena di ricordi.

3 commenti:

Cristina ha detto...

Che belle parole hai usato per descrivere la mia stagione preferita, non avrei saputo far di meglio! Hai proprio ragione, l'autunno è per pensare!

mario ha detto...

Allora questo post lo dedico a te, Cristina, che alla bella stagione preferisci la "stagione più bella": l'autunno

Cristina ha detto...

Grazie mille, accetto molto volentieri la tua dedica!