Prima che si potesse avere una gondola così come la vediamo oggi sono occorsi secoli di cambiamenti e miglioramenti nella costruzione della barca che più di ogni altra simboleggia Venezia.
Era l'imbarcazione più comoda che esistesse per il trasporto passeggeri in laguna. Una volta, dove sono i posti a sedere, durante la stgione fredda, veniva coperta con una particolare cabina; il Felze. Il Felze era coperto da un panno chiamato rassa, dal turco "rascia", che veniva prodotto nella calle che ancora oggi si chiama Calle delle Rasse.
La costruzione della gondola era appannaggio degli squeraroli, maestri d'ascia provenienti dal Cadore assieme ai legni pregiati con cui sono costruite le gondole.
Dopotutto lo Squero di San Trovaso era stato costruito dai carpentieri scesi dalle montagne con il legname del Cadore e ancora oggi mantiene quel fascino delle case della montagna bellunese fatto di tetto a falda e ballatorio fiorito.
Due mesi di lavoro circa, 8 legnami diversi, 280 pezzi inchiodati, 11 metri di lunghezza per 1,42 di larghezza. Sono questi i numeri della gondola, il simbolo di Venezia, il mezzo di trasporto del Doge, il vanto degli attuali 433 gondolieri veneziani. La costruzione avviene solo in inverno (in estate gli squeraroli si occupano della manutenzione) e viene effettuata esclusivamente a mano. Come un secolo fa, i legnami utilizzati sono sempre gli stessi: il rovere per la sua durezza, l’olmo per la sua elasticità, l’abete per la leggerezza e resistenza all’acqua salata, il ciliegio perché si può curvare con il fuoco, il larice perché è resinoso, il mogano per fare le tavole di prua, il tiglio perché non si altera con le escursioni termiche, e il noce, che data la sua duttilità, se bagnato, favorisce la messa in opera di rifinitura.
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