sabato 21 aprile 2012

Lagorai: cima Socede ...nessuna traccia nella neve

La partenza avviene attorno alle 10:00 da Ponte Conseria (1.468 mt), in alta Val Campelle, dove la strada asfaltata cede il passo alla strada forestale che conduce ai pascoli alti di malga Conseria.
Per arrivare al Passo Cinque Croci ci sono tre possibilità: la strada forestale, più lunga oppure il nuovo sentiero L35 che passa per l'Aia del Buso oppure il sentiero 326, molto più diretto, ma assai più ripido. Optiamo per quest'ultima e decidiamo di portarci appresso le ciaspe.
Una scelta che si rivelerà vincente.

Così, dal parcheggio, attraversato il ponte, si inizia a salire sul sentiero che con un andamento assai tortuoso e diversi tornanti risale il versante della destra orografica del Rio Conseria. Dopo un'ora di cammino usciamo dal bosco, iniziando la ripida salita in campo aperto che ci porta alla malga Conseria (1.850 mt).

Quì il manto di neve è notevole e bisogna calzare le ciaspe per poter proseguire. Procedendo sempre con pendenza costante e moderata riusciamo a fare da apripista ad un gruppo che ci segue fino a Passo Cinque Croci. (2.020 mt)
Dopo una breve sosta per ammirare il panorama di Cima D'Asta che riempie tutta la visuale ad est, mentre a nord fanno capolino tra le nubi le varie vette del Lagorai, decidiamo di affrontare l'ultima fatica: il costone che sale a Cima Socede.

 Se il sentiero che ci aveva condotto a Passo Cinque Croci poteva ritenersi una comoda passeggiata con pendenza moderata, il chilometro scarso per arrivare dal passo alla cima si rivela un vero e proprio rampone.
Del resto, 160 metri di dislivello in meno di un chilometro si possono superare solo se la pendenza è elevata, per giunta qui la neve arrivava ben oltre il ginocchio, rendendo l'ascesa davvero faticosa.

Solo una debole traccia da seguire… 
poi nemmeno quella…
Impronte di caprioli e lepri 
solitari esploratori di questi pendii.
Poi il vento a coprire ogni traccia.

Larici d'alta quota e qualche raro abete 
ricoperti da una velatura bianca
a ricordare la recente nevicata fuori stagione.
 
Neve.. neve.. neve.
Silenzio... silenzio... silenzio
Saliamo in vetta  e, seppure staccati,
ci sentiamo così vicini
come mai lo siamo stati finora.


Allora il passo diviene lento 
come il sole che illumina le vette 
e riflette i suoi raggi
su ogni cristallo di neve 
rendendo accecante la luce.
 

E noi, lassù, 
avvolti dal freddo
restiamo ad ascoltare la voce della montagna...
 
Oggi camminiamo assieme 
su queste tracce e per queste vette.
E ne sono felice.
Oggi.
Domani.... sembra così lontano.

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