E' un susseguirsi di emozioni legate agli aspetti storici, per le trincee e i reperti della prima guerra mondiale nei luoghi più cruciali del fronte, dove gli italiani ipotecarono con un altissimo prezzo di sangue la battaglia e la grande vittoria sul Piave. I nomi sono richiamati nelle vie di tutt'Italia: Monfenera, monte Tomba, Castel Cesil, Palon, Archeson, cima della Mandria.
E poi gli aspetti paesaggistici, per i quali quest'escursione meriterebbe una giornata d'aria tersa. Purtroppo oggi non c'erano le condizioni ideali.
Si tratta, infatti, di una lunga dorsale, solo in parte boscosa, a cavallo tra la conca di Alano di Piave, il fiume Piave e le colline Asolane. L'orizzonte spazia grandioso sulle montagne feltrine, sul Cesen e, soprattutto, verso l'alta pianura veneta fino ai Colli Euganei e, durante le giornate terse sicuramente si può arrivare a distinguere nettamente la laguna, il mare e la stessa Venezia.
Suggestivi gli scorci verso la Cima della Mandria, con le valli dell'Archeson e dell'Archeset e la Bocca di Forca. Magri pascoli, spessissimo avvolti da nebbie, affascinanti nella loro solitudine e desolazione dall'atmosfera nordica, mentre con la neve la sensazione è quella di essere sull'Altopiano delle Pale di San Martino.
Una volta arrivati a Possagno saliamo con l'auto oltre il Piazzale del Tempio del Canova, prendendo la stretta strada asfaltata alla sua sinistra, seguiamo le indicazioni per la Casa del Sacro Cuore. Arrivati ad un tornante dove c'è un Capitello alla Madonna parcheggiamo l'auto ( 430 mt). Al tornante, il segnavia n. 195 ci indica la direzione da seguire. Saliamo per il sentiero la ripida Val della Chiesa e, dopo circa mezz’ora, perveniamo nei pressi di un casolare oramai cadente. Procediamo nella salita che presenta una pendenza costante, e poi nuovamente tornanti fino ad arrivare all’incrocio con la strada asfaltata che proveniente dal Monte Tomba e Monfenera si porta verso la Mandria e la Valle Archeson ( 1.025 mt. - 1h e 40')
Complessivamente un bel percorso, su sentiero dal fondo discreto in quanto si tratta di una vecchia mulattiera militare e, specialmente nell’ultimo tratto, aperto e panoramico. Giunti all’incrocio, dopo un brevissimo tratto sulla Provinciale, deviamo a destra per raggiungere la selletta di Castel Cesil.
Proseguiamo a sinistra sul crinale lungo una vecchia trincea militare molto ripida, fino ad una panoramica sommità dove è posta una grande Croce con altare e dove facciamo una breve pausa presso il rifugio al riparo dal vento freddo della valle. Da questo punto saliamo alla Cima del Monte Palon (mt.1305 - 2h e 30') seguendo le trincee e le ex postazioni militari recentemente ripristinate, con un immane e preciso lavoro di ricostruzione dal gruppo alpini di Possagno.
Da solo per qualche minuto ho pensato a come doveva essere quì quando, quasi cento anni fa, si combatteva tra queste montagne. E’ allora mi sono seduto tra le trincee ad ascoltare il silenzio di questi monti, e a respirare e sentirne l’odore. Quell'odore di storia che c'è quando si entra nelle gallerie e tra gli avamposti recuperati dai volontari.
Per un tempo che è sembrato interminabile siamo stati così, ad ascoltare quell’odore, silenziosi ognuno nei propri pensieri.
Poi ci siamo rimessi in cammino lungo l'erta dorsale erbosa, seguendo il sentiero 212 che ci ha portato dapprima in prossimità della malga Piz e poi del sacello eretto sulla cima della Mandria (1.490 mt - 3h e 30' ). Con una breve deviazione a nord raggiungiamo la malga Archeset (aperta anche durante il periodo invernale) per goderci una pausa ristoratrice.
Dopo aver rifatto a ritroso il percorso fino alla Bocca di Forca (1.402 mt) oltrepassiamo il guardrail della strada asfaltata per scendere a valle con il sentiero cai 189. La traccia scende rapidamente per la Val Canaletto fino alle case Croset dove intercettiamo nuovamente la strada asfaltata che scende dal Cesil.
A questo punto perdiamo e recuperiamo continuamente il segnavia 189 a causa di alcune nuove strade forestali che hanno alterato completamente il percorso. Alla fine comunque riusciamo a scendere le Sassere e a superare la Val della Chiesa per riportarci sul segnavia 195 e in pochi minuti arrivare a dove abbiamo parcheggiato l'auto. (totale 6h e 30')
partenza: 430 mt
quota max: 1.490 mt
dislivello complessivo: 1.060 mt
distanza con altitud.: 16 km
tempo complessivo: 6 h e 30'
energia spesa: 1.750 Kcal
traccia GPS in rosso
7 commenti:
Ciao Mario, bellissima e lunga escursione questa, a meta' racconto ero gia' stanca e avevo il fiatone.
Invece tu sempre instancabile e pronto per una nuova avventura nelle tue meravigliose terre alte.
Continua a raccontarci, nel frattempo io mi alleno. :-)
Bacio
Maria
Grazie a te oggi ci sono andata anche io :-)..vabbè solo il primo tratto, ma tornerò !! :-)
@Bizzi
...il percorso più bello è quello della parte alta. Per evitare tutto quel dislivello ti converrebbe salire da Pederobba in auto fino al Monte Tomba. Oppure raggiungere la malga Miet (ottimo posto di ristoro) E dopo aver parcheggiato seguire il sentiero 212 per il Cesil, Tomba......
@Maria
...andrebbe bene anche a te (come altitudine) e poi è un mosto con un panorama magnifico.
"e poi è un mosto con un panorama magnifico"
Mannaggia, mi hai preso per una ubriacona!
Maria
ah !! ah!! ah!!
sarà un lapsus pensando a Rodengo.
Che dici ?
A proposito mi ha appena mandato una mail Pasquale dicendomi che ci saranno anche loro da mercoledì.
Bello !!!!
Grazie del consiglio !!! :-)
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