Come sarebbe la nostra vita senza il superfluo?
E’ una domanda che, dopo le tragedie di questi ultimi anni che hanno colpito conoscenti e amici alpinisti, mi sono fatto più volte.
E mi sono reso conto che da anni viviamo con una scala invertita di valori: ci disperiamo per avere il superficiale e non ci rendiamo più conto di quanto sia importante dare la giusta considerazione alle cose che contano veramente.
In questa nostra società piena di vizi e di eccessi ci lamentiamo continuamente perché vogliamo sempre di più, e questo non credo sia sinonimo di benessere bensì di insofferenza e di infelicità. Corriamo ogni giorno, ci muoviamo senza riflettere, passiamo una vita a vedere sempre troppo avanti perdendoci quello che di bello possediamo o che abbiamo avuto la fortuna di incontrare.
Ci disperiamo se perdiamo il cellulare, se l'auto si rompe e ci lascia a piedi per un giorno, spendiamo molto di quello che guadagniamo per accessori, mentre perdiamo sempre di più il senso della proporzione tra quello di cui abbiamo davvero bisogno e quello che crediamo sia invece necessario.
E questo è triste, soprattutto se pensiamo che ci sono persone che dall’oggi al domani non ritrovano più neanche un letto dove riposare e calmare il dolore per la perdita delle persone più care.
Se ora ci mettessimo a tavolino e provassimo a scrivere su un foglio bianco quello che riteniamo veramente essenziale nella nostra vita e di cui non possiamo fare a meno e quelli che invece pensiamo siano i nostri lussi, cosa credete ne verrebbe fuori?
Evitando l'ipocrisia, ci troveremo a non sapere o ad avere molte incertezze in quale colonna collocare gli oggetti e le cose che ci appartengono.
Mentre molti dubbi e domande affollerebbero la nostra mente.
E così oggi ci rendiamo conto che, con il tempo, ci siamo dimenticati che le cose essenziali sono veramente poche e che di queste solamente alcune appartengono alla sfera delle cose materiali.
E mentre ci accorgiamo che ormai non possiamo più fare a meno della macchina, dei nostri modelli di abbigliamento, del cellulare e del computer, dall'altra parte .......
....... non abbiamo più tempo per commuoverci guardando un tramonto, e non riusciamo più a trovare una sera libera per uscire a camminare con la luna piena o a guardare le stelle per capire che non siamo soli.
Sempre più raramente dimostriamo l’affetto a chi ci sta vicino, mentre spesso ci arrabbiamo senza neppure sapere il perché.
Non siamo più in grado di perdonare, perché non siamo più in grado di amare.
Diceva F. de la Rochefoucauld:
"Si perdona finchè si ama, proprio perchè si è consci di quanto valga essere amati ed amare."
La comprensione dell'umanità e della debolezza dell'altro e quindi anche di noi stessi, non fanno più parte oramai delle categorie della nostra vita.
Così nella colonna delle cose essenziali dobbiamo reimparare a inserire nuovamente le cose che contano, quelle che sono invisibili agli occhi e che sono sentite solo dal cuore.
Se solo imparassimo a dare il giusto peso a quello che ci circonda avremmo una qualità di vita migliore, e forse...... potremmo essere anche felici.
Se avete voglia perdete un pò di tempo per vedere questi film: Un sogno per domani e Sweet November
* i dipinti sono di J. M. Folon
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