Conciliare tutte le diverse esigenze e preferenze, quando si pianifica una vacanza in montagna con un gruppo di amici, è spesso veramente difficile.
Ma c'è un luogo che mette sempre tutti d'accordo e facilita chi deve organizzare il tutto, un luogo dove verdi e intensi prati di montagna si fondono con incantevoli boschi, dove piccoli borghi si aggrappano sui pendii ed offrono una vista magnifica, e dove il sole alto e forte della montagna abbraccia le cime e le vette obiettivo dei nostri desideri.
Rodengo fa parte dell’area vacanze Gitschberg Jochtal e si trova lontano dalle grandi linee trafficate su un’ altipiano sopra la Valle Isarco. Il piccolo comune di 1.190 abitanti è raggiungibile attraverso una strada lunga 4 km che parte da Rio di Pusteria.
Rodengo comprende i borghi di Villa, Chivo, San Benedetto, San Paolo, Ahnerberg e Froellerberg. La frazione di San Benedetto si trova a 980 m s.l.m. Raggiungibile attraverso una strada che si dirama poco prima di San Paolo e che porta all’Alpe di Rodengo, si adagia in posizione privilegiata sopra le località di Villa e San Paolo, immerso tra campi e prati verdeggianti.
Detto anche “paese lungo”, San Benedetto fu menzionato per la prima volta nell’XI secolo con il nome di “Nouders”. Il paese è caratterizzato da masi secolari, in parte anche sotto tutela monumentale. Da questo incantevole e tranquillo borgo che gode del clima mite della Valle Isarco e del clima montano della Val Pusteria si possono raggiungere in pochi minuti i paesi di Bressanone, Vipiteno e Brunico.
Simbolo del comune è Castel Rodengo che si adagia sopra la gola della Rienza. Friedrich von Rodank ha dimostrato di avere buon fiuto facendo costruire, nel lontano 1140, il castello di Rodengo su questo sperone roccioso che sovrasta il corso della Rienza: il castello, rimasto imprendibile, colpisce ancor oggi per la sua impressionante bellezza.
Stupefacente anche il ciclo di affreschi dedicato alla saga di Ivanò nella taverna del castello, dipinto all'inizio del XIII secolo e riscoperto solo recentemente.
Ma Rodengo è conosciuto anche e sopratutto per i suoi alpeggi: l’Alpe di Rodengo infatti è uno degli altipiani più larghi d’Europa, dove una serie di rustiche e poetiche malghe sembrano voler fare da testimoni a tempi ormai passati.
E' una passeggiata che si snoda tra i 1800 e i 2000 mt in uno scenario unico: un piccolo paradiso in terra.
Una volta saliti in auto dal paese al parcheggio Zumis, si segue la strada forestale a fondo naturale che poco sopra conduce verso est in moderata e costante salita. La strada si snoda per circa due chilometri tra radi boschi di abete rosso e larici fino a sbucare sugli ampi pascoli che precedono il Rifugio Roner (1832 mt)
Il rifugio è un locale caratteristico che si presenta ancora oggi tale e quale secondo le usanze costruttive sudtirolesi.
I vecchi muri e il legno di cirmolo profumano ancora di storie e di antiche leggende mentre dall'alpeggio arriva il suono ovattato dei campanacci delle mucche.
Un ristoro dove, oltre al panorama, e alla classica merenda tirolese trovi piatti preparati con materie prime di alta qualità.
Dai gnocchi di formaggio, fatti in casa, e burro fuso con insalata di cappuccio, alle patate arrostite con speck e uova, alla torta di ricotta e pesche accompagnata da una panna montata (una vera chicca) fatta in malga.
In questo luogo lo stress quotidiano e la frenesia svaniscono lasciandoci liberi di respirare un'aria che riesce a rendere leggera la nostra anima dal peso di una vita che non sempre sembra essere dalla nostra parte.
Un desiderio che non riempie solo il cuore dei villeggianti che la scelgono, ma anche dei residenti, gelosi che la loro "Alpe" continui a rimanere così com`è.
E quando, posate a terra le valige o lo zaino, il tuo sguardo si perderá nella maestosità del panorama, capirai di essere davvero in vacanza e di aver trovato qualcosa che non si lascierà dimenticare tanto rapidamente..
2 commenti:
......Mumble mumble....
Rodengo...Rodengo, questa parola mi ricorda qualcosa......
Ma siiiiii, lo conosco, ci sono stata anch'io!
Un gruppo di amici cari, esperienze condivise e molti ricordi impressi nella memoria.
Sono tornata, ciao Mario.
Maria
..finalmente.
Era ora, si sentiva la tua mancanza quì ma anche i falchi (faccina con il ghigno).
Bentornata
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