Belluno: migliaia di utenze al buio, valanghe e viabilità provinciale in ginocchio.
A poco più di un mese dalla “tempesta di Santo Stefano”, i
bellunesi sono ripiombati nell’incubo neve.
Letteralmente in tilt la viabilità provinciale, con praticamente tutte
le principali arterie bellunesi che hanno subito chiusure integrali o
parziali a causa della neve. Un calvario, in particolare, per gli
automobilisti sulla statale 51 di Alemagna, che già giovedì sera aveva
registrato la chiusura del tratto tra Fiames e Cimabanche.
La chiusura della provinciale 251 e del passo Duran hanno di fatto
isolato l’intera Val Zoldana.
Neve e pericolo valanghe, invece, hanno causato la prolungata chiusura
di praticamente tutti i passi dolomitici.
Cortina:
Nevicata particolarmente fitta da un'ora a Cortina d'Ampezzo, a
complicare una situazione già da ieri abbastanza difficile. Da stamane
in città si sono verificati black-out elettrici di pochi minuti. Le
maggiori preoccupazioni riguardano la tenuta delle strade e quella dei
tetti delle case, sovrastati da cumuli di neve alti più di un metro.
Cencenighe e Alleghe isolate:
Oltre a Santo Stefano l'esercito sta operando anche a Cencenighe e
Zoppè, che è isolata, dove stanno portando gasolio per i gruppi elettrogeni nelle zone in cui, a causa dei guasti, non si prevede il ripristino a breve termine della rete elettrica. Sono ancora 15.767 famiglie bellunesi prive di energia elettrica per il
blackout a causa del maltempo.
Auronzo:
A Monte Piana i metri di neve sono circa tre, i rifugi sono isolati.
Impossibile raggiungere Misurina
. La corrente a Misurina è
tornata ma la strada da Auronzo è ancora chiusa. Ad Auronzo è giunto
preventivamente un generatore da 60 kw e è in arrivo un altro da 40 kw
se si rendesse necessario passare all'alimentazione tramite generatori.
la situazione della viabilità vede impegnati tutti i mezzi comunali più
quelli privati nella difficile opera di apertura delle strade
secondarie. Da stamane alle 5.30 si è iniziato a portare via la neve dal
centro con l'ausilio di 3 pale e 2 camion. Quasi 50 i camion di neve
portata via.
Sulle Dolomiti il rischio di valanghe resta massimo anche oggi, tanto
che l’Agenzia regionale per l’ambiente del Veneto ha decretato ieri, per
la prima volta dal 1994, il “codice rosso”, il più alto su una scala di
cinque valori.
Da quando è stato istituito il servizio di controllo
dell’Arpav, nel 1994, è la prima volta che viene usato questo grado.
Dal
punto di vista storico, i dati relativi alla neve caduta tra giovedì e
venerdì rimandano per eccezionalità addirittura agli anni 1977 e 1978.
* le foto e i dati sono stati ripresi dal sito CentroMeteo Dolomiti e dal Corriere delle Alpi
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