venerdì 25 ottobre 2019

Recoaro mille: foliage alle montagnole basse

Si può partire da Recoaro Mille imboccando il sentiero 120 ..che si sviluppa per un buon tratto in mezzo al bosco e per strada asfaltata.
Oppure, come abbiamo scelto noi, si può abbreviare il percorso partendo dalla locanda La Gabiola, dopo aver fermato l'auto un po' più avanti nel parcheggio della casetta del Centro Fondo.

 
Lungo quasi tutto il percorso si possono ammirare alcuni grandi alberi secolari che danno il nome al sentiero, e dove sono presenti una ventina di pannelli didattici con interessanti descrizioni.
Così lungo la strada incontriamo "El Linte delle montagnole", un grande vecchio Tiglio plurisecolare che tende i rami verso il cielo da secoli immobile ed imperturbabile.

Il tiglio era albero sacro nella tradizione germanica e, a testimonianza delle origini cimbre degli antichi abitanti del territorio, vi è lo stesso nome dialettale "Linte" che riporta al corrispondente "Linde" tedesco.
Continuando nel nostro percorso incontriamo "El fagaro di malga Morando" una ceppaia di faggi con età presunta di 190 anni, e ancora i "fagari di malga Raute" o di malga Pace.

Mentre in lontananza fanno da sfondo le Piccole Dolomiti.
Arrivati a malga Podemo (vedi foto) una deviazione è d'obbligo per cercare il famoso Laghetto Xea del Risso (erroneamente chiamato laghetto Creme). Si tratta di scovare lungo la strada dal lato opposto alla malga un sentierino che scende nella sottostante valletta di faggi la cui vegetazione copre la vista del laghetto.

Si rimane incantati dalla sua bellezza, dal colore delle sue acque verde-turchesi che in determinate condizioni riflettono le vette del gruppo del Zevola- Tre Croci che lo circondano e che fanno parte delle Piccole Dolomiti.
Le foto non bastano a far capire la bellezza di questi luoghi..
Panorami mozzafiato che per qualche ora ti fanno pensare di essere in un altro mondo.

Dopo poco meno di 2 ore di cammino, percorrendo sali scendi tra prati e roccia, siamo arrivati al rifugio Cesare Battisti. Quì sarebbe d'obbligo una sosta per rinfocillarci ma il rifugio in questo periodo dell'anno è aperto solamente nei fine settimana. Allora ci siamo incamminati a ritroso per lo stesso sentiero che abbiamo fatto all'andata fino alla Locanda La Gabiola dove ci siamo fermati per il pranzo.

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