lunedì 1 giugno 2020

Da Cannaregio al Castello: parte terza

.....percorriamo le Fondamenta Nuove da ovest ad est superando i ponti Donà e Panada fino ad arrivare al ponte dei Mendicanti.
Quì termina il sestiere di Cannaregio ed inizia quello del Castello. Superato anche questo ponte ci avviamo lungo la Fondamenta dei Mendicanti sulla sinistra del Rio omonimo.
Fatti un centinaio di passi osserviamo dalla parte opposta della fondamenta lo Squero Fassi ora Squero Vecio delle Generali.


In passato Venezia era ricca di “squeri”, piccoli cantieri per la costruzione di barche e soprattutto gondole con tecnica artigianale tramandata per generazioni dei maestri d'ascia bellunesi.
Il più antico fra quelli ancora utilizzati è proprio lo Squero Vecio sul Rio dei Mendicanti, immortalato dal Canaletto nel Settecento e, in seguito, da altri celebri maestri. Nel 1978 la Compagnia delle Generali lo ha ristrutturato, destinandolo a sede del proprio Circolo Nautico.

Difronte allo Squero dalla parte della Fondamenta dove ci troviamo noi la Chiesa di S. Lazzaro dei Mendicanti. Essa appartiene a quel vasto complesso che unitamente ad altri tre grandi edifici storici va a comporre l'Ospedale civile di Venezia.
 In questo complesso, tre chiostri antichi con pozzi ed alberi, e dei giardini sono la chiave di separazione degli edifici storici da quelli moderni. Un complesso articolato in una delle più belle città del mondo, una struttura oggetto di numerosi interventi nel corso dei secoli, un unicum, che oggi è l'Ospedale civile di Venezia.

Esso si compone oltre che del seicentesco “Ospeal dei Mendigoli”,
del complesso monumentale di San Lazzaro dei Mendicanti, dell’ex Convento dei Frati Domenicani,
della Scuola Grande di San Marco,
della Chiesa e dell’ex Convento di Santa Maria del Pianto oltre che, tutta la parte più recente sul lato delle Fondamente Nuove, dove si concentra la maggior parte dell’attività sanitaria.


Al di là del nome stiamo parlando di un complesso che ha scritto alcune delle pagine più importanti della storia di Venezia, di una struttura articolata e fragile già originariamente concepita per la funzione che ancora oggi ricopre. Nel 1599 il Maggior Consiglio deliberò l’acquisto di un’ampia area libera che si trovava immeditamente dopo l’edificio della Scuola Grande di San Marco e del convento domenicano dei SS. Giovanni e Paolo per realizzare “l’ospeal de San Lazzaro dei mendingoli”.


Ideato e progettato a partire dal 1601 dal celebre architetto vicentino, ma veneziano d’adozione, Vincenzo Scamozzi che si ispirò alla soluzione palladiana dell’ospizio delle Zitelle alla Giudecca, è composto essenzialmente da due grandi chiostri interni, simmetricamente disposti rispetto alla Chiesa, che è posta al centro del sistema, rivelando il tipico schema distributivo ispirato alla tipologia conventuale.*


* foto e testo da AERtetto

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