venerdì 20 novembre 2009

Altopiano di Asiago.... e la prima neve

In montagna con l'alternarsi delle stagioni si incontrano diversi tipi di neve.
Mario Rigoni Stern fa un celebre elenco di nomi perduti, un tempo dati dalle sue parti.
"Brüskalan; la prima neve.
Nevicava, anche a ottobre e a novembre, ma la neve autunnale è una neve fiacca, flaccida, che si attacca agli scarponi. Ma quando brüskalanava era diverso. Il terreno dopo l’estate di San Martino era ben gelato e risuonava sotto le nostre scarpe chiodate con brocche e giazzini. Lo si sentiva nell’aria l’odore della prima neve: un odore pulito, leggero; più buono e grato di quello della nebbia."

Tratto da  Sentieri sotto la neve  di M. Rigono Stern

Come ogni stagione, anche ogni neve ha il suo nome.
Quella che abbiamo ora in Altopiano, non è la brüskalan, ma la neve d'autunno.
Ma poco importa.

Anche se la neve sembra tutto mortificare, nella nuova luce del bosco si riprende a vivere.
Oggi mentre camminavo immerso in quel bianco di luce propria, tra gli alti tronchi muschiati d'argento, pure il tempo mi sembrava irreale e mi sembrava di vivere in un mondo metafisico, come dentro un sogno.

Sentivo il mio corpo non aver più peso, e diventarmi leggero il passo.
Camminavo vagando di pensiero in pensiero, in un infinito tra gli alberi innevati anche le cose più "brutte" della vita mi sembravano più chiare.


Il sole si avviava oramai al tramonto; il momento più freddo della giornata.
Poco prima uno sciatore solitario era passato lungo la stradina ed era sceso verso il parcheggio.
Certamente era uno che non amava le piste affollate e gli impianti di risalita.
Un solitario, come me, che amava il suo inverno con i ricordi e i pensieri chiari.

Camminare sulla neve non è uno sport ricco di emozioni come lo scialpinismo, ma è un'arte povera, un far niente pieno di cose.

Così pensavo mentre, salito sulla cresta, davanti a me sulla mia sinistra mi sono apparse le Pale di San Martino.
La luce del meriggio donava alle vette il colore dolomitico per cui sono famose.
Camminare sulla neve non è ecclattante come una scalata in parete, ma è semplicemente accarezzare un sentiero per uscirne dalla traccia senza impegno, per fermarsi prima,
per decidere di cambiare percorso,
per rincorrere un'altra idea,
..per inseguire un bosco o una montagna che ti sono cari.............

Camminare sulla neve non è esaltante come skyrunning, ma è un modo per rallentare il ritmo e per un istante fare posto ai ricordi, alla memoria di persone perse e da cui la vita ci ha separati.

Camminare sulla neve non è assordante come una pista da sci, ma ....................
E solo allora ci rendiamo conto che, spesso, i silenzi sono importanti quanto i suoni. Proprio come in una di quelle conversazioni che ci mettono in gioco, quando le pause contano come o addirittura più delle parole, perché ci danno il tempo di mettere meglio a fuoco i pensieri, riorganizzare le emozioni e suturare certe ferite.

Camminare sulla neve dove ogni passo diventa un respiro che muove il passo successivo e ogni respiro alimenta il nostro cuore.

E quando il cammino diventa sicuro e il passo delicato,allora mi piace pensare che sicuramente esiste quella invisibile via che unisce la terra al cielo.

Camminare non serve per tenersi in forma, ma a dare forma alla vita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

..di quante camminate sulla neve avrei bisogno in questo momento carissimo Mario.. una? due? tre?..

Aly