IL LIDO DI VENEZIA
Adagiato tra il mare e la laguna,
il Lido è la vera spiaggia di Venezia.
Formatosi nel corso dei secoli dal depositarsi continuo dei sedimenti dei due fiumi il Brenta e il Piave e dall'opera dell'uomo a protezione della laguna di Venezia dal mare, il Lido deve la sua fama alle dune naturali di sabbia fine e dorata ed all'acqua pulita e ferma, resa tale dalla protezione delle due dighe foranee di S. Nicolò (a Nord) e quella detta degli Alberoni (a Sud).
Un'isola bellissima, facile da raggiungere grazie al continuo via vai di traghetti e assolutamente unica al mondo. A pochi minuti da Venezia, chilometri di sabbie dorate ed un mare che, grazie ad accorti interventi ambientali, è sempre più pulito.
Infatti, la spiaggia del Lido di Venezia ha ricevuto, per la prima volta il 20 maggio 2009, la prestigiosa Bandiera Blu.
Al terminal di Punta Sabbioni prendo il vaporetto della linea LN che, attraverso la prima delle tre bocche di porto di Venezia, mi traghetta al Piazzale di S.M. Elisabetta del Lido centro nevralgico e caotico dell'isola.
Ma non fu sempre così.
Dai tempi più antichi, mentre Malamocco fu uno dei centri principali della Laguna (fino al terribile cataclisma del XII secolo), la parte settentrionale dell'isola non fu mai molto abitata. Solo nel Seicento vide svilupparsi un abitato attorno alla nuova chiesa di Santa Maria Elisabetta, ma ancora a metà Ottocento l'isola era un'area campestre coltivata ad orti.
Lascio il lato lagunare e mi porto, attraverso il Gran Viale, sul lungomare d'Annunzio, strada trafficata solamente d'estate, che costeggia la striscia di sabbia dove si susseguono gli stabilimenti balneari caratterizzati dalle tipiche "capanne", grandi cabine con la veranda e la tenda aggiunte alla struttura chiusa, che portano i colori caratteristici dello stabilimento balneare a cui appartengono.
Nessun grattacielo.
Verdi frasche ricoprono abitazioni, case con terrazze, torrette, guglie e cuspidi.
E' l'apoteosi dello stile Liberty. Oltre alle abitazioni private incontriamo anche i grandi e famosi alberghi di inizio secolo, frequentati dai divi di Hollywood sempre presenti alla Mostra del Cinema.
Alla fine del Viale giro a destra e torno verso la laguna per continuare la mia pedalata verso gli Alberoni e l'imbarcadero per Pellestrina.
Ma prima non posso certo non fare tappa alla piccola località di Malamocco, perderei la possibilità di immaginarmi come era l'isola cent'anni fa.
A quel tempo quasi tutta la popolazione di 1000 abitanti viveva a Malamocco, che era sede del comune.
E, quando il turismo verso la fine del XIX sec. scoprì il Lido come luogo turistico, Malamocco seppe conservare il suo carattere isolano e la sua identità architettonica ed ambientale.
Infatti, ogni piccola storia del Lido comincia a Malamocco .
Questo luogo gentile e pittoresco con i suoi canali, calli, grandi e piccole piazze e con le sue case basse è una piccola, ma fedele riproduzione di Venezia. Il suo sviluppo va posto in stretta correlazione con l'isola.
Mi fermo e lasciata la bicicletta nei giardinetti, mi inoltro tra le calli e le case veneziane del Cinquecento dai colori pastello, con le finestre a bifora.
Non posso non lasciarmi trasportare dagli odori della laguna e dai profumi di erbe e aromi del pesce cotto alla brace che sprigiona dalla calle delle Mercerie
L’anima marinara di Malamocco sopravvive nei volti corrosi dal sale e dal sole dei personaggi che si incontrano nei vicoli, clienti delle due osterie di pesce, un viavai di piatti saporiti. Non è cambiata la Trattoria Scarso del mitico Gino, frequentata da Mario Soldati e da Fellini, dove sono esposti ancora i disegni di Hugo Pratt che, nella sua casa con vista sulla laguna, disegnava le storie di Corto Maltese e finiva inevitabilmente le sue giornate davanti a cascate di pesce e bottiglie di vino.
Ma il vero indirizzo gourmand è la Trattoria al Ponte di Borgo, specializzata nei tipici piatti veneziani (cicheti) come le sarde in saor, le seppioline e le alici fritte, l'uovo con l'aciugheta, i crostini di polenta con baccalà mantecato e per finire la polentina con le schie, accompagnati dall'immancabile ombra di vino spinato dalla botte.
Mi siedo e mentre penso a cosa ordinare ascolto e mi lascio cullare dalla cantilena delle parole veneziane che l'oste e i commensali si scambiano sulle novità che il nuovo giorno ha portato con il vento della corrente di marea
3 commenti:
Lasciata la montagna un pò di mare.. bellissima spiaggia, e carinissima la tua incursione a Malamocco..
Aly
Malamocco è una località di cui ho molti ricordi piacevoli, come del resto anche del Lido dove ho iniziato la mia carriera di fisioterapista nel lontano......... presso l'Ospedale San Camillo.
E' un luogo cui ritorno sempre molto volentieri perchè li c'è una parte molto importante di me.
"Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un'immagine umana." (Marcel Proust)
al tuo errare, al tuo ripercorrere, al tuo perenne viaggio interiore, a te stesso...
mariangela
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