lunedì 7 giugno 2010

M. Mulaz (2.900 m) alla Pale di San Martino

Ricordi e memorie sono tornati a trovarmi.

Ieri lungo quel sentiero fatto in anni remoti, assieme a compagni e vecchi animatori  dei campi scuola ho rivisto la mia infanzia e la gioventù. 
È stato come camminare ancora una volta per quei sentieri  perduti tra le nuvole basse dei mattini d'inizio autunno, o sospesi nei silenzi afosi e caldi delle giornate di piena estate quando le escursioni erano così faticose che alla sera si faceva fatica a terminare la cena per il sonno che sopraggiungeva improvviso.

Amo immensamente queste montagne e più passano gli anni più esse mi sembrano ricche non solo della loro storia ma anche di quella spiritualità che in città abbiamo oramai perso.

Quando sarò vecchio, dai suoi sentieri, dai suoi lariceti radi d'alta quota e dalle fitte abetaie del fondovalle, dai torrenti e dai silenziosi prati  "mi verranno incontro i ricordi dell'infanzia, e il cerchio si chiuderà" (Hugo von Hofmannsthal).

Le parole dello scrittore austriaco mi sembrano ogni giorno più vere e reali, e per lo stesso motivo, con il passare degli anni,  mi ritrovo sempre più attratto dalle terre alte, in un precario equilibrio tra la vita reale e quella desiderata e sognata. Così quando salgo in montagna avverto che la mia infanzia mi sta spiando, e la mia adolescenza sorridendo. Entrambe vengono a rammentarmi tempi felici e spensierati, quando le salite erano una sfida tra amici, e noi eravamo pieni di progetti e di entusiasmo.

 Cose che oggi forse non abbiamo più. 

E assieme a queste anche alcune di quelle persone che ci hanno lasciato in un lasso di tempo troppo breve per non sentire ancora la loro presenza lungo quel percorso.

Così ora mi sembra di vivere come l'uccello descritto da Borges, che vola all'indietro perché non gli interessa sapere dove va, ma da dove è venuto.





1 commento:

Anonimo ha detto...

quali sono i sogni della montagna? ...
quali sono i suoi pensieri?
quali le sue paure e le sue consapevolezze?

come vive la montagna?
cosa sente dentro? ...
cosa prova quando noi rispondiamo alla sua chiamata?

com’è la sua voce?... e il canto della sua anima?
come sono i suoi colori e i palpiti del suo cuore?

la montagna mi chiama e anch'io sento che con lei e attraverso di lei mi svelo...

con la speranza di cammimare ancora e oltre da soli ma anche insieme....

mariangela