La partenza usuale di questa escursione ad anello sul gruppo del Rava sarebbe quella dall'ex rifugio Spiado, a Pieve Tesino, ora recuperato ad abitazione privata. A causa della presenza nella cartografia anche recente e nella segnaletica del SAT della scritta "Rif. Spiado" gli attuali proprietari, stanchi di dover spiegare agli escursionisti, che cercano parcheggio nei pressi di quello che credono ancora un rifugio, hanno deciso di appendere un eloquente cartello.
L'alternativa potrebbe essere quella di salire per segnavia SAT 332, la cui partenza è appena dopo il paese di Bieno (all’incirca a quota 880 metri). Noi però vogliamo risparmiarci 400 metri di dislivello per cui raggiungiamo in auto le ultime case a sinistra del campeggio arrivando fin davanti al divieto di accesso forestale, dove c'è un cartello in legno che segna il percorso della Tesino Bike.
Si tratta di un giro piuttosto impegnativo dal punto di vista fisico, ma estremamente remunerativo ed emozionante per i luoghi che attraversa. Si segue la strada forestale fino ad incrociare, dopo 4 tornanti, a quota 1440 m. un'altra strada forestale contrassegnata dal segnavia sat 365 che sale appunto dall'ex rifugio Spiado. (come si evidenzia dalla foto è ancora presente la segnaletica sat che indica "Rif. Spiado")
La strada, dopo aver superato con un nuovo ponte a sfioro il rio di Fierollo, si ferma in uno slargo proprio a ridoso del cancello in legno che delimita il pascolo di malga Fierollo di sotto (1540 m). E' presente qualche cavallo avelinese e alcuni asini che, forse abituati dal passaggio quasi continuo di escursionisti, si avvicinano per cercare di recuperare qualche pezzo di pane o qualche biscotto.
Abbandoniamo ora il sentiero 365 che ritroveremo al ritorno e prendiamo il sentiero con segnavia 366 che con direzione nord sale alla Forcella Fierollo che rappresenta il punto di elevazione massima della nostra escursione.
Saliamo, superando sia la malga che la stalla in bosco rado di larici, piacevole, e, dopo uno strappo ci portiamo in un altro spiazzo a nord del quale è posizionata la malga Fierollo di sopra (1754).
La malga è stata recentemente recuperata dal comune di Bieno con una pregevole ristrutturazione che ha consentito di creare gli spazi per un bivacco sempre aperto.
Appena entrati troviamo una stanza giorno con un caminetto, una stufa a legna dove si può cucinare, un lavello con acqua corrente, una dispensa fornita di tutto il necessario e una tavola con panche e sedie.
Superata la porta a destra della credenza-dispensa, troviamo la piccola stanza dormitorio con 6 nuovi letti a castello, sprovvisti però di materasso. Se ci fosse bisogno di ulteriori posti letto c'è sempre il soppalco a cui si accede attraverso una scala da fienile.
Un bivacco molto bello e ben attrezzato anche per gruppi numerosi situato in una posizione strategica sia per escursioni estive che invernali.
Lasciamo mal volentieri questo posto, promettendo di ritornarci magari in autunno, quando la voglia di accendere un fuoco è sicuramente più stimolante. Il sentiero si inerpica ancora tra rododendri in fiore e radi larici fino ai laghi della Bella Venezia ??!!??. Non ho mai capito e non sono mai riuscito a trovare qualche informazione che mi facesse comprendere il perché di questa denominazione.
In realtà sono due pozze neppure carine, tanto che non siamo per nulla incentivati a fermarci.
Così rimandiamo la breve pausa poco più sopra davanti ad una piccola costruzione
(bivacco piccolo e praticamente vuoto ma con libro degli ospiti) denominato baito dei Laghi Bella Venezia (2013 m).
Grazie ad una schiarita momentanea da qui possiamo godere di un bel panorama e della vista sul passo del Brocon.
Riusciamo a malapena a bere qualcosa che subito il tempo torna ad essere minaccioso costringendoci ad accelerare nuovamente il passo per abbreviare i tempi di marcia. Saliamo così, non senza qualche breve pausa, il ripido canalone finale che ci porta al cancelletto con filo spinato della forcella Fierollo (2254 m) che ricorda chiaramente a tutti coloro che calpestano questo sentiero, un tempo lastricato con il sangue di tante persone, che siamo in una zona dove si è combattuta per anni una guerra insensata.
In assenza di vento ed aria fredda decidiamo di fermarci per una meritata pausa panino. Rimettiamo gli zaini e riprendiamo il sentiero che, lasciata la Valle di Fierollo, si affaccia ora sulla parte alta di quella di Rava. Ci sorprendiamo, ma non più di tanto vista l'esperienza di domenica, nel trovare il canalone che alimenta il Lago di Mezzo completamente ricoperto da uno strato di neve considerevole.
Scendiamo con attenzione anche perché il sentiero è franato in più punti e reso scivoloso dalla neve marcia.
A fianco del limpidissimo Lago di Mezzo troviamo, a quota 2030 m, la malga Rava di Sopra anche questa recentemente ristrutturata con un intervento che ha consentito di ricavare degli spazi per un bivacco.
Più piccolo del precedete ma non meno organizzato (stufa-cucina a legna, tavolo, sedie e letti a castello tutto in un'unica graziosa stanza).
La malga è su un terrazzo che ora scendiamo verso il
fondovalle con un ripido sentierino. Un paio di guadi tra mille rivoli d'acqua e raggiungiamo un bivio dove lasciamo il segnavia 366 - Col degli Osei per il 365 in discesa per prati aperti. Poco dopo l’ennesima malga: Ravetta di sotto (comune di Strigno - non ristrutturata). Alle spalle della malga un canalone tapezzato di rododendri attira la nostra attenzione per una pausa fotografica.
Il sentiero, che scende per la Val di Rava, è oggetto di recente recupero, così come la prossima e ultima malga, Rava di sotto, decisamente più spartana delle altre (forse la sistemazione non è ancora completata), ma ugualmente carina. Peccato che la zona sia infestata dalle zanzare. Poi con un lungo traverso, passando per un bel bosco di abeti e faggi, raggiungiamo i prati di Malga Fierollo di sotto dove riprendiamo la strada forestale che ci riporta al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto.
Partenza: parcheggio quota 1280 m
Altezza massima: forcella Fierollo 2254
Dislivello accumulato in salita: circa 1050 m
Distanze con altitudini: 15 km e 200 m
Difficoltà: E
Tempo di percorrenza comprese le soste: 6 h e 32'
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