Questa è una facile ma nello stesso tempo magnifica escursione sulla Plose, la montagna di Bressanone, che ci può offrire la straordinaria emozione di uno dei più bei panorami dolomitici e delle Alpi.
Una volta che abbiamo raggiunto in auto Bressanone seguiamo le indicazioni per "Plose" e percorriamo la strada che sale in direzione della frazione Sant’Andrea e della stazione a valle della cabinovia (1.065 m).
Volendo si può continuare a salire in auto per la strada che conduce al parcheggio di Valcroce (Kreuztal m 2.050), ma oggi, dal momento che possiamo usufruire delle agevolazioni della Almen card Plus offerta gratuitamente dall'Albergo in cui siamo ospiti, decidiamo di salire con il vecchio impianto a fune che ci trasporterà comodamente fino ai 2.040 m della stazione a monte Valcroce.
Generalmente l'escursione prevede dapprima la traversata lungo l'Alta via dei cirmoli fino alla Malga dei Buoi e poi, nel ritorno, la salita al Monte Telegrafo. Consapevoli che anche oggi sarà una giornata con temperature molto alte, decidiamo di seguire il percorso al contrario, affrontando la salita nelle prime ore del mattino quando la temperatura e il caldo sono ancora sopportabili.
Così, appena scesi dalla cabinovia, seguiamo il sentiero con segnavia n. 7 che in ripida salita per magri prati lungo il pendio sud-est del Giogo Bello ci porta al rifugio CAI "Città di Bressanone alla Plose" (2.448 m). Dislocato a poche centinaia di metri dalla sommità della montagna, costituisce un punto particolarmente panoramico che ci consente di spaziare con la vista dalle Dolomiti (Sciliar, Sassolungo e Sassopiatto, Odle e Sass da Putia) alle Alpi Venoste e Breonie, dalle Dolomiti di Brenta fino ai ghiacciai dell’Ortles e dell’Adamello.
A quota 2486 sul Monte Telegrafo si trova anche il „tavolo rotondo delle cime“. Si tratta di una piattaforma sviluppata apposta che rappresenta e indica più di 100 cime che si vedono dalla Plose.
Da quì scendiamo, sempre con il segnavia cai n. 6, lungo la dorsale nord del monte fino alla Leonharder Kreuz (2.365 m) e poi per ripido tratto, particolarmente esposto, fino alla forcella Plose.
Poco dopo la forcella il sentiero spiana leggermente e con un lungo traverso raggiunge da sopra la Malga dei Buoi (Ochsenalm 2.085 m).
E' passato da poco mezzogiorno, ma facciamo già fatica a trovare una tavola con posti all'ombra di un ombrellone. Comunque alla fine, dopo qualche momento di discussione riusciamo ad accomodarci in un angolo della terrazza e ad ordinare.
I tempi lunghi della cucina, la ressa delle persone che non ci aspettavamo, il caldo e la stanchezza ci rendono leggermente nervosi.
E quando arrivano i piatti le cose non migliorano. Anzi, dopo i primi assaggi i commenti negativi si sprecano.
E per la prima volta, durante tutte le nostre escursioni in Alto Adige, siamo costretti a dare un giudizio complessivamente negativo.
Per il ritorno prendiamo la cosiddetta “Alta via dei cirmoli” che attraversa tutta la Plose da nord a sud fino a Valcroce, stazione a monte della cabinovia. All'inizio il sentiero è aperto con pascoli e terreno ricoperti da cespugli di rododendro o rosa alpina, mentre più avanti procediamo attraversando un bel bosco di abeti, larici e cirmoli alternati a mughi con continui saliscendi che mettono a dura prova la nostra resistenza.
" E l'ebbrezza di quelle ore passate lassù, isolata dal mondo, nella maestosità di quelle altezze, potrebbe essere sufficiente a giustificare qualsiasi follia"
G. Gervasutti
* una parte di questa escursione fa parte dell'Alta Via n. 2. Ad una mia cara amica che è riuscita a fare da sola questa straordinaria traversata è dedicato questo 3D
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